18 giugno 2012

OTTANTA FACCE: TRAPATTONI E TARDELLI

Da sinistra Tardelli nel 1982, Tardelli e Trap oggi e Trap nel 1983

Italia-Irlanda di questa sera a Euro 2012 non è una partita come le altre, e non perché dal risultato dipende la qualificazione degli azzurri. Sulla panchina degli irlandesi siedono due leggende viventi del calcio italiano. Giovanni Trapattoni da Cusano Milanino, classe di ferro 1939, è sulla cresta dell'onda dal 1976, anno in cui fu scelto, da semisconosciuto, per guidare la Juventus con la quale iniziò un ciclo vincente. Nella sua lunghissima carriera ha allenato Platini e Matthäus, ma anche Strunz, e non le ha mai mandate a dire a nessuno, in qualsiasi lingua. Per esempio, alle critiche dell'ex capitano dell'Irlanda Roy Keane sulle prestazioni della squadra (due sconfitte, sette gol subiti agli Europei finora) ha risposto prima in inglese con accento lombardo, con diplomazia. Per poi rincarare la dose in italiano: "Non ha mai vinto un cazzo". E infine, ha chiuso la conferenza stampa con un impagabile "No applaud". Del resto, da anni le sue interviste forgiano nuove espressioni di altre lingue. In Germania usano uno sgrammaticato ma efficace "Ich haben fertig", per dire "ho finito" come diceva lui. E gli irlandesi hanno imparato il significato di "Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco", tradotto in "Cat in the sack".
Accanto al Trap siederà uno dei suoi ex campioni, ora diventato viceallenatore della Nazionale irlandese. Noi ottantologisti ce lo ricordiamo folle di gioia e di adrenalina, mentre correva e urlava dopo aver segnato il gol del 2-0 nella finale Italia-Germania Ovest del Mundial 1982. Va detto che, come testimonia la foto, tra i due Marco Tardelli è quello che è invecchiato peggio: Classe 1954 (porca paletta, gli idoli calcistici della nostra generazione vanno per i sessanta), ha preso più di qualche chilo e di qualche ruga. Restano tali e quali i capelli, con quel ciuffo pettinato con la riga che faceva un po' fuori moda anche allora...


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