Che il santo protettore dei teledipendenti nostalgici conservi intonso il network di canali digitali che comprende K2, Frisbee e CanalOne. Prima ha ripescato I Robinson, poi ha riproposto i Jefferson, e adesso ha estratto dagli archivi Il mio amico Arnold o, se preferite, Diff'rent Strokes, come recitava il titolo originale (tradotto inizialmente dai creativi di casa nostra in Harlem contro Manhattan). Di episodio in episodio, di guanciotta in battuta, ci è salita la curiosità di scoprire che fine abbiano fatto i protagonisti del telefilm, ben sapendo che saremmo andati incontro anche a spiacevoli sorprese...
Arnold. La triste vicenda umana di Gary Coleman si è conclusa con una tragedia. Poco più di un anno fa, una caduta dalle scale della sua casa in Utah gli costò la vita. Aveva 42 anni e viveva con la ex moglie Shannon Price (conosciuta sul set di un film in cui lui aveva una particina) nonostante fosser divorziati. Già ai tempi del telefilm Gary Coleman sembrava più piccolo della sua età. Colpa di una disfunzione congenita ai reni, che lo costrinse a due tentativi di trapianto (falliti) e alla dialisi per tutta la vita. La sua statura si fermò a un metro e 42. Dopo il successo in tv, ha vissuto una serie di vicissitudini, dalla causa nei confronti di genitori adottivi e manager, accusati di essersi appropriati del suo patrimonio, alla dichiarazione di bancarotta, fino all'arresto per aver aggredito una fan nel parcheggio di un centro commerciale, dove lavorava come guardiano. Perfino sul suo funerale si scatenò una disputa: Gary Coleman non voleva una cerimonia, perché non voleva lacrime ipocrite. La spuntò lui, rappresentato dall'ex moglie, che ne sparse le ceneri lun i binari di una ferrovia. Quella passione per i trenini, che Arnold portava in svena nel telefilm, era davvero qualcosa che gli apparteneva.
Willis. Di Todd Bridges Ottantology si è già occupata, in occasione del suo compleanno numero 46, a maggio. Anche la sua vita è stata disseminata di ostacoli, dopo il successo del telefilm. Abuso di alcol e di droga fecero la loro parte, per tagliare fuori Bridges, baby attore da quando aveva sei anni, dallo show business. Solo di recente è ricomparso in tv, in reality show sul pattinaggio o sul wrestling. Le sue vicissitudini sono in un libro, Killing Willis, uccidendo Willis, un titolo che indica da solo la parabola dal successo alla polvere. Il libro fu il pretesto per un'intervista nello show di Oprah Winfrey, andata in onda, ironia della sorte, la settimana prima della morte di Gary Coleman.
Kimberly. Le tragedie dei giovani della famiglia Drummond iniziarono con Dana Plato, ovvero la figlia primogenita. Fu un'overdose di farmaci a strapparla alla vita, nel camper in cui viveva con il nuovo fidanzato e il figlio di dodici anni, che aveva avuto da un musicista quando era una ventiduenne star del telefilm. Aveva chiesto di restare in scena con il pancione, ma invano: fu tagliata fuori dallo show, con la sceneggiatura che parlava di un suo trasferimento a Parigi per studiare. E fu l'inizio del declino, segnato da scelte controverse, come posare per Playboy dopo essersi fatta operare al seno, per guadagnare una taglia. O come accettare solo parti in B-movies, finire arrestata per rapina (e il commerciante disse alla polizia che «Kimberly mi ha appena rapinato») per finire una carriera ai margini del porno, incluso un film in cui interpretava Jill, una ragazza lesbica che trasformava in triangolo la relazione di due amici. Film il cui titolo richiamava quello del telefilm, Diff'rent Strokes. Ebbe scarso successo perfino un videogioco che per i puristi è da considerare storico, in quanto uno dei primi a usare attori veri. Nel frattempo, l'abuso di droga non fu di nessun aiuto. Ma aveva raccontato di esserne uscita giusto la sera prima di morire, in un'intervista nello show di Howard Stern. Era l'8 maggio del 1999 e Dana Plato aveva 35 anni. La tragedia non è finita con la sua morte. Nel 2010, il figlio si è suicidato, nel giorno della festa della mamma, «un giorno che è sempre stato difficile per lui» come dichiarò la nonna.
Kimberly. Le tragedie dei giovani della famiglia Drummond iniziarono con Dana Plato, ovvero la figlia primogenita. Fu un'overdose di farmaci a strapparla alla vita, nel camper in cui viveva con il nuovo fidanzato e il figlio di dodici anni, che aveva avuto da un musicista quando era una ventiduenne star del telefilm. Aveva chiesto di restare in scena con il pancione, ma invano: fu tagliata fuori dallo show, con la sceneggiatura che parlava di un suo trasferimento a Parigi per studiare. E fu l'inizio del declino, segnato da scelte controverse, come posare per Playboy dopo essersi fatta operare al seno, per guadagnare una taglia. O come accettare solo parti in B-movies, finire arrestata per rapina (e il commerciante disse alla polizia che «Kimberly mi ha appena rapinato») per finire una carriera ai margini del porno, incluso un film in cui interpretava Jill, una ragazza lesbica che trasformava in triangolo la relazione di due amici. Film il cui titolo richiamava quello del telefilm, Diff'rent Strokes. Ebbe scarso successo perfino un videogioco che per i puristi è da considerare storico, in quanto uno dei primi a usare attori veri. Nel frattempo, l'abuso di droga non fu di nessun aiuto. Ma aveva raccontato di esserne uscita giusto la sera prima di morire, in un'intervista nello show di Howard Stern. Era l'8 maggio del 1999 e Dana Plato aveva 35 anni. La tragedia non è finita con la sua morte. Nel 2010, il figlio si è suicidato, nel giorno della festa della mamma, «un giorno che è sempre stato difficile per lui» come dichiarò la nonna.
Papà Phillip Drummond. Lui sì che avrebbe potuto morire giovane. Nato il 4 febbraio del 1923 a Lethbridge, Alberta, dovette interrompere gli studi da attore a New York per la chiamata alle armi dell'esercito canadese, che aveva bisogno di lui per la Seconda Guerra Mondiale. Rientrò sano e salvo, tornò nella Grande Mela e diventò cittadino americano. Prima di diventare il signor Drummond, si era costruito una carriera a teatro, recitando ruoli brillanti e drammatici a Broadway. Ma la sua popolarità arrivò grazie alla tv, prima con i 108 episodi della serie Maude, poi al fianco di Arnold e Willis. Tra i suoi cameo, si ricordao una parte in Il dittatore dello stato libero di Bananas di Woody Allen, tre episodi di Love Boat e una partecipazione alla puntata finale di Willy il principe di Bel Air, nel ruolo di Mr. Drummond.
La signora Garrett (la prima governante). Il signor Drummond era vedovo, ma Arnold e Willis trovarono nella loro nuova casa una tata buona come una mamma. La signora Garrett, alias Charlotte Rae, non aveva fatto molta tv nel corso della sua pluridecennale carriera, spesa soprattutto nei teatri di Broadway. In televisione aveva fatto uno spot tv per magnificare il riscaldamento a gasolio (in cui veniva mostrata, benché pudicamente, mentre faceva la doccia) e qualche parte in Love Boat o La famiglia Partridge, per restare ai telefilm che anche noi ricordiamo. Il suo successo televisivo continuò con The Facts of Life (in italiano L'albero delle mele), una sit com che era quasi uno spin off di Arnold. E in tempi più recenti ha recitato anche nella pluritradotta pièce I monologhi della vagina. Ha compiuto 85 anni ad aprile.
Adelaide Brubaker (la seconda governante). La sua crocchia di capelli bianchi sopra la testa, insieme a un viso divertente come pochi, era un marchio di fabbrica. Nedra Volz, nata nel 1908 e scomparsa nel 2003 per le complicazioni dell'Alzheimer, era famosa già negli anni Trenta, come cantante di un gruppo jazz. Ed era un volto ricorrente nel panorama dei "nostri" telefilm: era la postina di Hazzard o Esther in Alice. Ed era un bel peperino: nel 1986, all'età di 78 anni, costrinse il regista a non usare una controfigura per le scene d'azione, compresa una in cui ruzzolava da una finestra e atterrava di testa...
Pearl Gallagher (la terza governante). Prima di arrivare a casa Drummond, Mary Jo Catlett era stata Terrible Tessie, una lottatrice di wrestling comparsa in un episodio di Starsky e Hutch, e dopo si è spostata nel polveroso Sud per recitare il ruolo della cugina Alice in Hazzard. Oggi che ha 73 anni, fa la doppiatrice in Spongebob e la guest star in produzioni tv di successo. Un esempio? È stata un'insegnante di passaggio nella scuola di Glee.
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ke bello il film il mio amico arnold
RispondiEliminaanche a me piace il mio amico Arnold perchè Gary Coleman ovvero il fanntastico attore Arnold faceva ridere con le sue fantastiche battute ascolta Gary tu resterai per sempre nei nostri cuori spero che starai bene li in cielo mancherai a tutti intanto noi ti ricordiamo con il telefilm il mio amioco Arnold ciao da un tuo fan che ti ammira tanto
RispondiEliminaanche a me piace il mio amico Arnold perchè Arnold Jaxson ovvero il fantastico atttore Gary Coleman faceva ridere con per le sue battute Gary ricorda che tu resterai per sempre nei nostri cuori tu li in cielo insegna delle battute agli angeli e vedi che ti ringrazzierano come io ti ringrazio per avermi ascoltato ciao da un tuo fan che ti ammira tanto
RispondiEliminaanche a me piace il mio amico Arnold soprattutto quando diceva la solita frase "che cavolo stai dicendo Willis??"
RispondiEliminaUna vita davvero sfortunata, quella di Gary Coleman. Tutti quelli che hanno amato il telefilm ridono nel rivederne le vecchie puntate ma di recente, ormai a conoscenza di tanti tristi retroscena riguardanti quei giorni come le crisi, i dolori ed il vomito durante le riprese, non riesco più a fodermele come un tempo. Non dimentichiamo che anche oggi lo show bussiness rischia di fagocitare nei suoi famelici e spietati ingranaggi tanti piccoli baby-attori che potrebbero fare la triste fine di Gary. A quest'ultmi faccio un solo augurio: si possano spegnere i riflettori sugli aspetti più squallidi degli ultimi giorni della sua vita perché abbia, almeno nella morte, un po' di serenità.
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