20 settembre 2011

GEORGE MICHAEL A VERONA: NOI C'ERAVAMO

I lettori di Ottantology si stanno piacevolmente abituando a essere viziati dalle recensioni musicali di Raffaele. Era a Milano per l'unica data italiana di Sade, in Belgio per un festival rock con gli indimenticati Simple Minds, e stavolta ha ascoltato per noi, colmo di speranze, il concerto di George Michael all'Arena di Verona, con la sua voce circondata dalla magia di un'orchestra sinfonica. Ma le sue speranze sono andate deluse. E ci spiega perché...



George Michael... Bublé
Per i poveri fans che non si erano informati in precedenza, l'imbarazzo iniziale è divenuto presto scoramento nel realizzare che il concerto di George Michael si sarebbe rivelato una versione extended dell'album Songs from the last century, non proprio il suo più amato...
Il Symphonica Tour ha diviso la folla accorsa in massa all'Arena di Verona per le due date previste. Sting ha sicuramente ispirato, con il suo tour Symphonicity, un'esperienza analoga al nostro George, ma il voler estremizzare la scaletta con una quantità di covers ingiustificata per qualità e quantità, non ha giovato ad un'iniziativa di per se lodevole.
Un repertorio come il suo non meritava di essere trascurato tanto. In particolare canzoni come Jesus to a Child e Careless Whisper, in un concerto del genere, non possono davvero mancare. Un gesto di coraggio poteva essere una versione sinfonica di I want your sex e non, la pur apprezzabile Russian Roulette di Rihanna...
L'esperimento di 41 orchestrali più la storica band aveva suscitato molte aspettative, ma la loro valorizzazione è stata (li abbiamo contati...) per 2 brani sui 26 in scaletta: Brother can you spare a dime e My baby just care for me. Il resto poteva tranquillamente riguardare una jazz band di 4-5 elementi.
Dopo Let her down easy, il non proprio memorabile brano di Terence Trent D'Arby, qualcuno ha tentato un gesto insano... Ma tant'è: la classe a volte impone gusti, che il popolino riscoprirà nel tempo...
Fin qui quello che non è andato. Cosa rimane? La voce, immensa... la classe, immensa... ed un occasione bruciata per una presunzione che (al popolino) è sembrata immensa...
Raffaele

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