25 settembre 2012

I BELLOCCI DELLA MUSICA ANNI OTTANTA – UNDICESIMA PARTE

In questo nostro undicesimo appuntamento con i bellocci della musica targati anni Ottanta, parliamo di due artisti la cui grinta col tempo non è assolutamente invecchiata: Billy Idol e David Bowie

William Michael Albert Broad (meglio noto come Billy Idol) nasce in un paese del Middlesex, a Stanmore, il 30 novembre 1955.
Il suo nome d'arte ha origine da un buffo episodio scolastico: la sua insegnante gli affida il compito di svolgere un tema dal titolo “William is idle”, che però il ragazzo fraintende confondendo “idle = pigro, fannullone” con “idol = idolo” (termini che in inglese hanno la medesima pronuncia). Da allora decide di farsi chiamare da tutti Billy Idol.
Dopo un soggiorno di quattro anni a New York con la famiglia, nel 1975 si iscrive alla facoltà di letteratura inglese della University of Sussex vicino a Brighton, dalla quale però si ritira l'anno successivo. Nel frattempo si aggrega al Bromley Contingent of Sex Pistols fans, gruppo che segue i Sex Pistols nei loro concerti. Proprio grazie ad un servizio televisivo sui fans dei Sex Pistols, nel 1977, Billy imbraccia la chitarra e si trova sul palco insieme ai Chelsea, una band hardcore nella quale suona anche il bassista Tony James. Con lui Billy decide di lasciare il gruppo per fondarne uno loro: nascono i Generation X (a Billy e Tony, si uniscono anche il chitarrista Bob Andrews ed il batterista Mark Laff).
A inizio anni Ottanta Billy decide di lasciare il gruppo (che di lì a poco si sarebbe sciolto) e si trasferisce nella Grande Mela per dare il via alla sua carriera da solista.

BILLY IERI
Nel luglio 1982 esce “Billy Idol”, il suo primo album, accolto da un successo inaspettato, complici le hit “White Wedding” e “Dancing with Myself”. A distanza di due anni col secondo album, “Rebel Yell”, considerato dalla critica il suo migliore lavoro, Billy sbanca anche le classifiche americane ed europee.
Eyes Without A Face”, “Rebel Yell” così come “To Be A Lover”, “Don't Need A Gun” e “Sweet Sixteen” (contenute nel suo terzo album “Whiplash Smile”, uscito nel 1986) rientrano a pieno titolo tra le canzoni simbolo del pop rock anni Ottanta.
Il nuovo decennio inizia però sotto i peggiori auspici.
Nella notte del 6 febbraio 1990 ha un grave incidente motociclistico (non si ferma ad uno stop e viene centrato da un'auto) e rischia di perdere una gamba. Per questo motivo nel video di “Cradle of love” (singolo contenuto nell'album “Charmed life” del 1990) viene sempre ripreso dalla cinta in su (facendo pur sempre la sua bella figura, va detto!).
Nel frattempo la scena musicale stava cambiando e non c'era più posto per il pop rock che aveva caratterizzato il precedente decennio. Billy entra così in un periodo buio di depressione ed inizia ad assumere droghe, sfiorando la morte nel 1994.
La paternità segna la sua resurrezione.
Nel 1998 interpreta se stesso in “Prima o poi me lo sposo”, commedia romantica con Drew Barrymore e Adam Sandler e fa una apparizione anche nel film di Oliver Stone “The Doors”, interpretando Cat, il compagno di bevute di Jim Morrison.
Con il nuovo millennio e dopo molti anni di silenzio, escono i nuovi lavori dell'artista: nel marzo 2005 l'album “Devil's Playground”, nel novembre 2006 l'album natalizio “Happy Holidays” e nel giugno 2008 una raccolta di greatest hits, “The Very Best of Billy Idol”, contenente anche due inediti (“John Wayne” e “New Future Weapon”) ed una terza traccia, “Fractured”, scaricabile da iTunes.

BILLY OGGI
 Nonostante non sia più riuscito a bissare lo strepitoso successo ottenuto negli anni Ottanta, Billy è ancora in attività. E che non abbia affatto perso lo smalto di un tempo lo ha ampiamente dimostrato quest'estate a luglio nella sua performance all'Hydrogen Festival di Piazzola sul Brenta (Padova) davanti a circa seimila fans in delirio ai quali il biondissimo rocker inglese (americano d'adozione) – presentatosi in pantaloni da vero punk con bretelle a penzoloni e giubbettino borchiato – ha regalato due ore di musica ed energia.

E in quanto ad energia non è da meno David Robert Jones (aka David Bowie), nato nel quartiere di Brixton, a Londra, l'8 gennaio 1947.
Un ruolo fondamentale nella sua educazione musicale è stato svolto dal fratellastro Terry Burns (gettatosi sotto a un treno nel 1985 dopo esser stato rinchiuso nel reparto psichiatrico del Cane Hill Hospital in quanto affetto da schizofrenia), che ispirerà molti lavori di David (come, ad esempio “The Man Who Sold the World”).
Nel 1958 inizia a cantare come corista nella chiesa di St. Mary a Bromley, dove conosce George Underwood col quale forma “The Kon-rads”, un gruppo che si limitava ad eseguire cover di canzoni da classifica. In seguito ad un acceso diverbio per una ragazza, George colpisce David con un pugno all'occhio sinistro causandogli una dilatazione permanente della pupilla (contrariamente a quanto molti credono, le due iridi sono del medesimo colore).

DAVID IERI
Secondo la rivista “Forbes” Bowie risulta al quarto posto nel 2007 nell'elenco dei cantanti più ricchi al mondo mentre nel 2008 è stato inserito al 23º posto nella lista dei 100 migliori cantanti secondo “Rolling Stone” grazie a hit quali “Space Oddity” (1969), “Starman” (1972), “Life on Mars?” (1973) ed “Heroes” (1977).
Come Billy Idol, anche David Bowie si è cimentato nelle vesti di attore. Nel 1976 è il protagonista del film di fantascienza “L'uomo che cadde sulla Terra” di Nicholas Roeg, nel 1981 compare nel ruolo di se stesso nel film “Christiane F. - Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino” (la cui colonna sonora è in gran parte composta da sue canzoni), nel 1986 ha preso parte alla pellicola “Labyrinth” e dieci anni dopo ha interpretato il ruolo di Andy Warhol in “Basquiat” di Julian Schnabel. Nel 2001 è apparso anche in “Zoolander” come giudice di gara nella sfida tra Derek e Hansel.
Negli anni Novanta il poliedrico Bowie si è dedicato anche alla pittura ed i suoi quadri sono oggi esposti in diversi musei, soprattutto britannici e statunitensi.
Si dice che nel 1964 David, quando cantava nei Manish Boys, è riuscito ad assicurare al gruppo una serie di concerti allo Star Club di Amburgo dopo aver giurato all'organizzatore di essere gay.
E le voci relative alla sua ambiguità sessuale (reale o presunta) non hanno mai ricevuto né conferma, né smentita.
L'amica (intima a quanto pare) Amanda Lear, in una intervista a “Verissimo” del dicembre 2008, ha dichiarato che Bowie è stato l'unica persona con cui era andata a letto più truccata di lei.
Il 20 marzo 1970 David sposa Mary Angela Barnett. «Ci sposammo perché lei voleva un permesso di lavoro in Inghilterra, il che non è certo una buona base per un matrimonio. Infatti è durato molto poco. Voglio dire, nel '74 già non ci vedevamo quasi più. In seguito lei si faceva vedere ogni tanto, ma facevamo vite separate. Non siamo mai stati veramente insieme», dichiara l'artista ad un giornalista di “Rolling Stone” nel 1993, in un suo rarissimo commento riguardo questo primo matrimonio.
Negli anni Ottanta il Duca Bianco collabora col leader dei Rolling Stones, Mick Jagger ed insieme, nel 1985, a supporto del progetto Live Aid, realizzano una versione della canzone dei Martha & the Vandellas, “Dancing in the street”. Pare che però tra le due rockstar il legame non sia stato solo artistico. E in questo, le dichiarazioni di Angela sono state illuminanti. Si dice infatti che la celebre “Angie” degli Stones sia ispirata proprio ad Angela Bowie e che alluda a un'orgia a quattro fra lei, David, Mick e l'allora sua moglie Bianca Pérez Moreno de Macias.
In quanto a collaborazioni, David ha lavorato nel 1981 anche con Freddie Mercury ed i Queen per registrare una versione quasi sconosciuta di “Cool Cat” e per la creazione di “Under Pressure”, canzone che canterà insieme ad Annie Lennox al Freddie Mercury Tribute Concert.

DAVID OGGI
Dal 1992 David è sposato con la meravigliosa modella somala Iman Mohamed Abdulmajid. La coppia due figli, Duncan Zowie Haywood (nato nel 1971 dal precedente matrimonio con Angela) e Alexandria Zahra (nata nel 2000).

Ed ora a voi? Chi preferite: l'alternativo ex frontman della punk rock band Generation X oppure lo stiloso ed eccentrico Duca Bianco?
Forza, si vota!

8 commenti:

  1. Bellissima questa sfida, Betta!!!! Posso votare due volte, una per l'una e l'altra per l'altro? I sondaggione dei bellocci mi divertono troppo. Ogni lunedì penso:chissà domani cosa si inventa! Paola

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    1. Se ti conoscessi e avessi confidenza, ti risponderei scherzando: "Non c'hai proprio niente di meglio da fare di lunedì sera?"
      Ma temendo che non si capisca la vis comica, seriamente ti dico che mi fa molto, moltissimo piacere quello che hai scritto!

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  2. Il mio voto al duca bianco!

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  3. brava socia, sei sempre la mejo!
    Il Duca è senza rivali, a prescindere.

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  4. Billyyyyyyyyyyyyyyyy, niente Duca ma complimenti alla Regina di Ottantology! F.

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  5. Bella li,zia Betta! Bella storia sta sfida. Voto David e pure la biografa! fra

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    1. Hai capito, Canna? Qui è un niente passare da Re & Regina a ZII!!!!!!

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    2. Bowie soci, no way

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