18 settembre 2012

I BELLOCCI DELLA MUSICA ANNI OTTANTA – DECIMA PARTE

Questo giro, giochiamo in casa.
A vedersela in questo decimo scontro saranno infatti due cantautori romani:
Claudio Baglioni VS Antonello Venditti
Il primo nasce il 16 maggio 1951 nel quartiere Centocelle della Capitale. Entra negli anni Ottanta (che sono quelli che a noi interessano) con uno strepitoso numero di successi al suo attivo: “Questo Piccolo Grande Amore” (1972), “E tu...” (1974), “Sabato pomeriggio” (1975), “Solo” (1977), “E tu come stai?” (1978), per citarne solo alcuni.

Anni Ottanta, Claudio Baglioni


Nel 1981 esce il suo nono album “Strada Facendo”, registrato tra Oxford e Londra, mentre l'anno successivo diventa padre e compone il brano “Avrai”, dedicato al figlio Giovanni, avuto dalla (ora ex) moglie Paola Massari (i due infatti si sono separati nel 1989, dopo 16 anni di matrimonio). Nello stesso anno dà il via al tour “Alé-oo”, che annovera un milione di spettatori e due concerti speciali, uno all'Arsenale di Venezia, su una piattaforma galleggiante, e l'altro a Roma, in Piazza di Siena con 150.000 persone.
Nel 1985 si esibisce al Festival di Sanremo e ritira il premio per la “Canzone del Secolo”, che il pubblico italiano ha assegnato a “Questo Piccolo Grande Amore”. Sempre nel 1985 esce “La Vita È Adesso” (album che non si scolla dalle classifiche per ben 18 mesi, con 1.200.000 copie vendute) mentre l'anno seguente, da Lecce, parte il tour “Assolo”, che comprende una performance di tre ore di soli voce,chitarra e pianoforte.
Nel 1990 arriva il dodicesimo album, “Oltre”, nel quale a cantare i grandi successi di Baglioni sono stati chiamati nomi illustri della musica internazionale come Paco De Lucia, Pino Daniele, Mia Martini e Youssou N'Dour. Nel 1995 esce “Io sono qui” cui segue il “Tour Rosso” nei vari palazzetti dello sport italiani mentre quattro anni dopo è la volta dell'album “Viaggiatore sulla coda del tempo”.
Nel 2000 è partito da Pompei il tour acustico “Sogno di una notte di note”, nel corso del quale Baglioni si è esibito, durante la stagione estiva, nei luoghi d'arte più suggestivi del nostro Paese.

Baglioni in un'immagine recente
Concretamente impegnato in attività benefiche, ha ideato, una decina di anni fa, la rassegna musicale O' Scià, sulla spiaggia della Guitgia di Lampedusa, per cercare di sensibilizzare chi di dovere sul problema dell'immigrazione clandestina che da tempo colpisce l'isola.

Antonio (meglio noto come Antonello) Venditti nasce invece l'8 Marzo 1949 nel quartiere Trieste di Roma, figlio di una famiglia della medio-alta borghesia (il padre, Vincenzino Italo, è un Prefetto, la madre, Wanda Sicardi, è insegnante liceale di latino e greco).
Si avvicina giovanissimo alla musica e durante gli anni del liceo (il “Giulio Cesare”) incontra altri personaggi destinati a diventare famosi come lui, quali Carlo Verdone e Francesco De Gregori, conosciuto in un locale trasteverino, il “Folkstudio”, dove Antonello si esibiva con un suo repertorio.
Sin dagli anni Settanta infatti sforna successi intramontabili: “Roma Capoccia” e “Sora Rosa”, contenute nel suo primo album, “Theorius Campus” (1972), registrato insieme a De Gregori (i due artisti avevano a disposizione una facciata ciascuno), “Mio padre ha un buco in gola”, “Il treno delle sette”, “Le tue mani su di me” (“Le cose della vita”, 1973), “Campo de' fiori” (“Quando verrà Natale”, 1974), “Lilly” e “Compagno di scuola” (“Lilly”, 1975), “Sotto il segno dei pesci”, “Bomba o non bomba”, “Sara”, “Giulia” (“Sotto il segno dei pesci”, 1978), “Buona domenica”, “Stai con me” e “Modena” (“Buona domenica”, 1979).
Per quanto riguarda la sua vita sentimentale, risale a fine anni Settanta la separazione da Simona Izzo, con la quale il cantautore aveva avuto nel 1976 il figlio Francesco Saverio.

Un quasi irriconoscibile Antonello Venditti, negli anni Ottanta

Con gli anni Ottanta arriva per Venditti il momento della sua vera fama.
Nel 1982 esce “Sotto la poggia” (con singoli quali “Eleonora”, “Dimmelo tu cos'è”, “Stukas”, “Sotto la pioggia”) che segna il debutto dell'etichetta discografica di sua proprietà, la Heinz Music.
L'anno successivo festeggia il secondo scudetto giallo-rosso con un concerto gratuito al Circo Massimo, esperienza dalla quale nasce il primo live della sua carriera “Circo Massimo”, contenente la mitica (ma sono di parte in quanto romanista, lo confesso!) “Grazie Roma”.
Quello di “Cuore” (1984) è invece un Venditti più incline all'intimismo: “Notte prima degli esami”, “Qui”, “Ci vorrebbe un amico” e la stupenda “Stella”, ne sono un eloquente esempio.
Ritornano tematiche personali anche nel successivo album “Venditti e segreti” (1986), come dimostrano i brani “Peppino “, “Questa insostenibile leggerezza dell'essere”, “Giulio Cesare”, “Segreti”, “Settembre”, “C'è cuore che batte nel cuore”. Nello stesso anno compone anche la colonna sonora del film dell'amico Verdone, “Troppo forte”.
L'ultimo album degli anni Ottanta è “In questo mondo di ladri” (1988), quello di “Ricordati di me”, “Il compleanno di Cristina” e “21 modi per dirti ti amo”, con all'attivo oltre un milione di copie vendute.

Antonello Venditti, oggi
Decennio nuovo, album nuovi: “Benvenuti in paradiso” (1991, con perle quali “Alta marea” e “Amici mai”), “Prendilo tu questo frutto amaro” (1995) e “Goodbye Novecento” (1999).
Il resto, è storia recente: è del 2003 “Che fantastica storia è la vita” (con l'intensa “Lacrime di pioggia”), di quattro anni dopo “Dalla pelle al cuore” e del 2011 “Unica”.
Ed ora, come sempre: TOCCA A VOI!
A chi va la vostra preferenza: all'autore dell'ode alla maglietta fina o all'artefice dell'inno alla MaGGGica???

3 commenti:

  1. Io avrei detto Claudio ma sapendo che la Betta ama Venditti, in suo onore voto Antonello! Paola

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  2. Non voteró mai mai mai mai mai mai mai mai x Baglioni che fa rima con quello che mi ha spaccato durante unsuo concerto cui ho assistito mio malgrado. Venditti malgrado sia romanista mi é sempre stato simpatico.

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