26 ottobre 2011

«CORRIERE DEI PICCOLI» VS. «CIOE'» – SECONDA PARTE


Due giorni fa abbiamo parlato del “Corriere dei Piccoli”.

Altro discorso va fatto per “Cioè”.

A segnare il passaggio da una fase infantile ad una adolescenziale sta proprio questo radicale cambiamento di letture.

Cioè” (tuttora in vita) è una rivista settimanale, che uscì per la prima volta in edicola nell'ottobre del 1980 e doveva il suo nome all'uso, o meglio all'abuso di tale avverbio che in quegli anni veniva fatto nei dialoghi tra giovani (ci si augura che la redazione non decida di ammodernare il titolo scegliendo la parola più usata dai giovani di oggi perché credo che la presunta rivista “C_ZZ_” non vedrebbe nemmeno la luce e sarebbe censurata ancor prima di uscire!).

Non so se negli anni questa imperdibile pubblicazione abbia subito qualche cambiamento quindi mi limito a parlare di quello targato anni Ottanta, sul quale sono ferrata (e c'è da vantarsene!). Da qui l'uso di verbi al passato.

Cioè” si rivolgeva a un pubblico prevalentemente femminile, che gradiva molto alcune scelte editoriali quali: la copertina anteriore e quella posteriore zeppe di adesivi, i gadget, rigorosamente luccicanti e glitterati, di vario tipo (per lo più cosmetici, bigiotteria o accessori di abbigliamento), i super poster, piegati su se stessi per farli stare dentro al formato tascabile della rivista. Ma il suo pezzo forte, ciò che lo renderà per sempre una perla, anzi una pietra miliare nell'editoria mondiale di qualsiasi epoca erano le esilaranti risposte ai grandi interrogativi di quegli adolescenti un po' imbranati, interrogativi che, declinati in varie forme e maniere, si potevano riassumere in quello più gettonato: «Ieri sera ho baciato il mio ragazzo...non è che adesso sono incinta?».

La rubrica della “Posta del cuore” infatti conteneva un'infinità di domande – talune obiettivamente assurde che certo... a leggerle oggi, non può che venirti da ridere! – legate alla sessualità e dintorni (come non citare il problema di Pesciolina '76, comune a tante altre ragazze dell'epoca, che sulle pagine di “Cioè” trovava il coraggio di chiedere: «Ho cercato di mettere un assorbente interno ma non ci sono riuscita...è forse perché sono ancora vergine? Come devo fare?»....Ora, con tutta la buona volontà, stella mia: ma cosa ti può rispondere uno sul giornale? Spiegartelo con una serie di schizzi esplicativi???) che presupponevano il più delle volte risposte di rito.

Un esempio?

«Il mio ragazzo vorrebbe farlo ma io ho paura...non mi sento ancora pronta. Come mi devo comportare?», chiedeva Confusa '73. E allora cosa rispondeva la saggia dottoressa? La più classica e scontata delle risposte: «Stai tranquilla. Se ti ama davvero, saprà aspettare» (ma vaglielo a spiegare al ragazzo interessato!!!).

Davvero ne era convinta? Non è che i soggetti preposti a rispondere a tali quesiti finivano con l'incasinare ancora di più le idee ai già confusi ragazzini?

1 commento:

  1. Fantastica Betta!! Ahahahah!
    "Cioè" questa fantastica rivista ha accompagnato tutta la mia adolescenza, e la prima cosa che facevo, oltre ad aprire i gadget, andavo direttamente alle ultime pagine, per guardare quelle domande e scoppiare a ridere! Le risposte erano sempre uguali poi ahhahahah... =D

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