07 giugno 2011

CABINE TELEFONICHE... ADDIO!



Sui quotidiani della scorsa settimana si leggeva l'appello: “Salviamo le cabine telefoniche dall'estinzione!”.
GULP... dall'estinzione??? In effetti nell'era di cellulari, smartphone e quant'altro...chi le usa più? E così via al loro smantellamento.
Con le comodità offerte dall'attuale telefonia mobile in pochi ne sentiranno la mancanza ma sarà più un fattore emozionale-nostalgico a farcele rimpiangere. Questo confessionale di vetro e metallo (vi ricordate quelli con l'apparecchio con combinatore a disco? Sembra preistoria) è stato sicuramente poco confortevole e riservato ma ha senz'altro segnato i nostri anni Ottanta da adolescenti. Ottimo riparo dalla pioggia (e sauna gratuita nei mesi estivi), chi non ha mai atteso in fila il proprio turno, con in mano una manciata di gettoni o una scheda prepagata, inventandosi tutti gli escamotages per mettere fretta (da una consultazione compulsiva dell'orologio a meno eleganti – ma forse più efficaci – imprecazioni) a colui che, noncurante della coda, continuava beatamente la sua conversazione? Alzi la mano chi non ha provato almeno una volta nella vita questa esperienza!
E così tra qualche anno delle cabine, l'ultimo simbolo di un periodo nel quale il telefono rappresentava soltanto un mezzo di comunicazione, resterà un lontano ricordo. E dire che l'epoca in cui esisteva solo l'apparecchio fisso (privato o pubblico che fosse) non è così lontana se si pensa che è vero che i primi cellulari sono comparsi a metà anni Ottanta, ma erano estremamente costosi, poco pratici, numericamente pochi e con scarsa copertura.
Così fino a metà anni Novanta le cabine erano estremamente utili ad esempio per comunicare in caso di emergenza, per salutare i parenti dalla località di villeggiatura o per le interminabili conversazioni tra fidanzati. Interminabili conversazioni tra fidanzati??? Queste parole non fanno tornare anche a voi in mente quell'odioso tormentone «Mi ami? Ma quanto mi ami? E mi pensi? Ma quanto mi pensi?», leit motiv della campagna pubblicitaria della Sip, che vedeva come protagonista una giovanissima Yvonne Sciò?
...E siate sinceri: quanti di voi hanno promesso a sé stessi che MAI in vita loro, in condizioni di sanità mentale, avrebbero avuto il coraggio di formulare quelle domande con QUEL tono da gatta morta!?!
...E infine: quanti di voi hanno mantenuto la promessa fatta?

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