E della Xbox, e del Nintendo Wii, così non si fa torto a nessuno. Correva l'anno 1989 e su Topolino compariva questa pagina pubblicitaria. In quegli anni i videogames da bar avevano già avuto una certa evoluzione, erano comparse le sale giochi e anche a casa qualcosa era successo, rispetto al ping pong con le barrette di fine anni Settanta, soprattutto grazie al Commodore e alle sue cassettine dal caricamento eterno. Ma quando comparve l'Atari, diventò subito l'oggetto del desiderio: i videogiochi erano in cartuccia, e per manovrare il personaggio (o la vettura) c'era un rudimentale joystick con i pulsanti.
Ma la pubblicità di Topolino, insieme ai piccoli screenshot della formula uno (staticissima vetturina 2D vista da dietro) e di una specie di space invaders, consente di concentrarci sul prezzo e sui parametri tecnici. Cominciamo da questi? L'ultimo modello era il 520ST e si proponeva come un vero e proprio computer che, incidentalmente, conteneva 26 videogiochi: offriva 512 kB di memoria Ram (mezzo mega, per dire) e un floppy disc incorporato da 1 mega. Non ci starebbe una canzone in Mp3, per dire. Il monitor non era compreso nella confezione. Il prezzo? 749mila lire il computer e 940mila i videogiochi, pari a 1.689.000. Una botta da uno stipendio e tre quarti, a occhio e croce. Facendo un'equivalenza (senza tenere conto del diverso potere d'acquisto) in moneta corrente viene un bel 875 euro circa. Quattro Wii, più o meno. Per fortuna che c'era l'offerta della pubblicità, che riduceva a 799mila lire il prezzo del pacchetto computer più giochi. Comunque più di 410 euro.
Ma la pubblicità di Topolino, insieme ai piccoli screenshot della formula uno (staticissima vetturina 2D vista da dietro) e di una specie di space invaders, consente di concentrarci sul prezzo e sui parametri tecnici. Cominciamo da questi? L'ultimo modello era il 520ST e si proponeva come un vero e proprio computer che, incidentalmente, conteneva 26 videogiochi: offriva 512 kB di memoria Ram (mezzo mega, per dire) e un floppy disc incorporato da 1 mega. Non ci starebbe una canzone in Mp3, per dire. Il monitor non era compreso nella confezione. Il prezzo? 749mila lire il computer e 940mila i videogiochi, pari a 1.689.000. Una botta da uno stipendio e tre quarti, a occhio e croce. Facendo un'equivalenza (senza tenere conto del diverso potere d'acquisto) in moneta corrente viene un bel 875 euro circa. Quattro Wii, più o meno. Per fortuna che c'era l'offerta della pubblicità, che riduceva a 799mila lire il prezzo del pacchetto computer più giochi. Comunque più di 410 euro.
Erano comunque ancora in commercio le due proposte Atari più semplici: stando alla pubblicità di Topolino, la console Vcs 2600 costava 99mila lire, videogiochi esclusi. E l'Atari Xe System, un computer meno evoluto del 520ST, veniva via a 249mila lire, in un pack che includeva tre giochi, il joystick e anche la pistola a raggio di luce. Lo giuro, non erano prezzi popolarissimi...
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