30 ottobre 2012

I BELLOCCI DELLA MUSICA ANNI OTTANTA – SEDICESIMA PARTE

Mancano ancora cinque sfide, cari ottantologisti (ma soprattutto, care ottantologistE) prima di entrare nel vivo delle semifinali e successivamente alla proclamazione del belloccio più cool della musica anni Ottanta. Per questa sedicesima sfida, a vedersela sono due Luca: Barbarossa VERSUS Carboni.

Luca Barbarossa, targato anni Ottanta 

Gli esordi di Luca Barbarossa, cantautore romano classe 1961, risalgono al 1980 tondo tondo, quando viene notato da Gianni Ravera, per molti anni patron della kermesse musicale sanremese, che lo invita a partecipare al Festival di Castrocaro. Luca accetta, si presenta col brano “Sarà l'età”, si classifica primo e firma il suo primo contratto discografico con la Fonit-Cetra.
In qualità di vincitore della manifestazione, viene ammesso di diritto al Festival di Sanremo dell'anno successivo dove si piazza, a sorpresa, al quarto posto con “Roma spogliata”, brano scritto sui banchi di scuola durante l'ora di italiano.
In autunno esce il suo primo album, “Luca Barbarossa”, prodotto da Shel Shapiro, da cui viene estratto il 45 giri “Da stasera”, che partecipa alla “Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia” – meglio conosciuta come “Gondola d'Oro”, divenuta poi “Vela d'Oro” quando la manifestazione è stata trasferita a Riva del Garda – senza però riscuotere clamorosi successi.
Dopo una tournée come spalla di Riccardo Cocciante e il passaggio dalla Fonit-Cetra alla CBS, Luca sforna “Via Margutta” nel 1986 e “Come dentro un film” l'anno successivo, brano col quale si piazza nono al Festival di Sanremo mentre sale sul podio, alle spalle di Massimo Ranieri (“Perdere l'amore”) e Toto Cutugno (“Emozioni”) nel 1988 con una difficile canzone che tratta di una violenza sessuale, “L'amore rubato”.
Nel settembre 1989 pubblica l'album “Al di là del muro”, il cui titolo profetico anticipa di pochi mesi l'evento della caduta del muro di Berlino mentre nel 1992 supera la concorrenza della super favorita Mia Martini (“Gli uomini non cambiano”) e trionfa a Sanremo con “Portami a ballare”, brano dedicato alla mamma Annamaria.
Nel 1994 partecipa al Festivalbar con una ironica canzone sui rapporti di coppia (e dalla grafia del titolo volutamente errata), “Cellai solo te”.
Nel 1999 pubblica “Musica e parole”, contenente il singolo “Segnali di fumo” cantato in duetto con Tina Arena. Recentemente ha partecipato al Festival di Sanremo, edizione 2011, in coppia con la cantante spagnola, ex moglie del ferrarista Alonso, Raquel del Rosario con il brano “Fino in fondo”.

Luca Barbarossa in un'immagine recente

Il cantautore bolognese Luca Carboni, classe 1962, debutta sulla scena musicale nel 1981, nelle vesti di compositore e chitarrista del gruppo Teobaldi Rock ed esordisce come solista nel 1984, anno in cui esce il suo primo album, “...intanto Dustin Hoffman non sbaglia un film”, album che vanta la collaborazione di Ron e di Lucio Dalla.

Luca Carboni, targato anni Ottanta

Il successo con la esse maiuscola arriva però da lì a qualche anno, con l'album “Luca Carboni”, uscito il 26 settembre 1987, dal quale vengono estratti i singoli “Silvia lo sai”, dove viene affrontato il tema della droga, e la romantica “Farfallina”.
Nel 1992 è la volta di altri tormentoni: “Ci vuole un fisico bestiale” e “Mare mare”, inno di quell'estate e canzone vincitrice del Festivalbar, entrambe tratte dall'album “Carboni”.
Altro pezzo da novanta è stato “Le ragazze”, singolo di lancio dell'album “Carovana”, uscito il 7 maggio 1998. L'anno successivo, in occasione dei suoi primi quindici anni di carriera e della nascita del figlio Samuele, Luca pubblica la raccolta “Il tempo dell'amore”.
Recentemente, nel settembre 2013 esce il nuovo album di inediti, “Senza titolo”, anticipato dai singoli “Fare le valigie” e “Cazzo che bello l'amore”.

Luca Carboni oggi


E ora, come sempre, a voi.
Chi preferite? Il cantautore romano della dissacrante “Yuppies” o l'introverso bolognese, autore della coraggiosa “Alzando gli occhi al cielo”?

2 commenti:

  1. ma pliz, luca carboni über alles !
    "contro la noia della TV
    guardare solo la pubblicità
    gli spettacoli quelli no
    quelli li faremo noi ..."
    mr. p




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  2. Barbarossa é veramente troppo eighties, voto x lui!

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