02 febbraio 2012

LE GNOCCHE DEI CARTONI ANNI OTTANTA #4

 
Erano sexy, lo sapevano (o, al massimo, fingevano di non saperlo) e se ne vantavano. Loro sì che solleticavano i nostri giovani ormoni, seguendo la perfetta falsariga di uno strumento tipico del fumetto giapponese, il fan service (la scena pruriginosa messa apposta per fare un servizio ai fans, appunto).
Cominciamo da Fujiko, da noi nota anche come Margot, la gnocchissima anima gemella di Lupin. Lei sapeva come cavarsela in qualsiasi circostanza: padroneggiava le arti marziali ma se la cavava benone anche maneggiando una pistola (absit iniuria verbis) e se tutto questo non era abbastanza, sfoggiava le sue doti femminili. Era bella da paura, in effetti, con un'onda di lunghi capelli castani e un fisico da urlo, sul lato a e su quello b. Memorabile è la scena (appartenente alle molte censurate in Italia) in cui fa il bagno, carezzando la sua pelle con un enorme diamante anziché con il sapone.
Anche Lamù lasciava ben poco all'immaginazione: capelli lunghi verdi o azzurri, due buffi cornetti ai lati della testa, la ragazza dello spazio girava allegramente vestita (a stento) da un bikini tigrato. Nella trama, a un certo punto, ci rimette pure il reggiseno, durante un tentativo di Ataru, il suo amore terrestre, di strapparle i cornetti, gesto necessario per salvare il pianeta dagli alieni. Cornetti che, in realtà dovrebbero finire sulla testa di Shinobu, la fidanzata ufficiale di Ataru...
E che dire di Georgie? Nel cartone, alla prima puntata, è solo una bambina. Ma poi cresce. Ah, se cresce... Il suo cuore è conteso dai due fratelli adottivi Abel e Arthur, ma lei li crede fratelli naturali e mentre loro si struggono (e a ogni bacino sulla guancia della sorellina, sono a un passo dall'esplosione), lei fa in tempo a innamorarsi perdutamente del biondissimo Lowell. Cammin facendo, Georgie li bacia a vario titolo tutti e tre, ne vede un paio nudi (e quando pensa a Lowell nudo mostra la linguetta) e si fa scaldare, nuda a sua volta, da uno di loro. Ok, qui si è banalizzato un po', perché la trama da romanzo dell'Ottocento era comunque rimarchevole. E comunque, diceva la sigla che Georgie “corre felice sui prati”. Lo sappiamo noi, quello che faceva sui prati...

Nessun commento:

Posta un commento