Prima
le assenti: Miwa era una cozza. Con quella pettinatura da
ziapriscilla, completa di cerchietto, avrebbe avuto bisogno di una di
quelle trasmissioni americane in cui ti risistemano il look, oppure
di Enzo Miccio (ammesso che i suoi interventi migliorino anziché
peggiorare). Non a caso a Hiroshi lanciava solo i componenti di Jeeg,
mica i baci e le coccole.
Jun
Hono invece lanciava le tette. O meglio, lo faceva Venus, il robot
con cui combatteva gli invasori alieni al fianco del Grande Mazinga.
Il dettaglio non lasciava indifferente l'intrepido Tetsuya e nemmeno
noi, imberbi spettatori dagli ormoni ingenui. E, se non bastasse, il
suo aspetto meticcio era fascino puro: tratti manga, ma pelle scura,
frutto dei geni del padre afroamericano e della madre giapponese. Il
suo punto debole? Il casco da suora orsolina che indossava quando si
metteva alla guida del robot. Gli americani lo chiamano “mood-killer”
ovvero, più o meno, assassino della passione, come il gambaletto
sessanta denari sotto al pantalone, per dire.
Anche
Venusia e Maria pilotavano astronavi, al fianco di Goldrake. I nomi
italiani erano ingannevoli: la prima evocava pianeti lontani, ma era
terrestre al 100 per cento, figlia del biliosissimo contadino Rigel.
Ed era nemmeno troppo segretamente innamorata del muscoloso Actarus,
eroe della guerra dei mondi. Timidona nelle prime puntate, con il
tempo vede crescere i suoi capelli scuri fino alle spalle e, insieme,
il suo ruolo acquista importanza anche in battaglia: anche a lei
tocca indossare una tuta attillata e mettersi alla guida del delfino
spaziale, a cui Goldrake si aggancia per le battaglie sottomarine.
Maria,
con quel nome così terrestre, era invece la sorella di Actarus, e
come tale figlia di un pianeta lontano distrutto dalle perfide armate
di Vega. Capelli lunghi e rossi, occhi chiari solcati della tristezza
accumulata in un'infanzia dolorosa, aveva anche lei spirito da
guerriera. La sua navicella era la trivella spaziale, prezioso aiuto
per Goldrake quando le battaglie si spostavano nelle viscere della
terra. Al loro cospetto, il mondo maschile si divideva: Venusia, per
chi preferiva la dolcezza e la quiete, Maria per chi amava il fascino
imprevedibile della forza mischiata al dolore.
Venusia...troppo bella!!
RispondiEliminaVoto per Jun la pilota di Venus Alfa serie televisiva Il Grande Mazinga
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