La nostra generazione, cresciuta negli anni 80, ha avuto abitudini ben diverse da quelle dei ragazzi del nuovo millennio (mi rendo conto che questa affermazione sia di un'evidenza disarmante...ma talvolta servono delle ovvietà per introdurre un discorso!).
Orfani di Internet, invece di passare ore spulciando nella rete in cerca di puntate del nostro cartone preferito o di informazioni sull'idolo del momento, ci fiondavamo ogni settimana in edicola.
All'inizio fu lo storico “Corriere dei Piccoli”, la più amata rivista di fumetti dell'editoria italiana che fece la sua prima apparizione il 27 dicembre 1908 come supplemento del “Corriere della Sera”.
La maternità dell'idea andava nientepopodimeno che all'educatrice Paola Lombroso, figlia del famoso criminologo Cesare, ed in pochi anni il “Corrierino” (come venne soprannominato) riscosse un grandissimo successo, soprattutto grazie alla scelta di pubblicare – oltre a giochi e racconti vari – la versione italiana di numerosi fumetti americani come “Bibì e Bibò” o “Arcibaldo e Petronilla”.
Non c'erano ancora le nuvolette con le battute dei vari personaggi ma le storie erano sottotitolate con filastrocche in rima baciata (come non ricordare le famose rime baciate del Signor Bonaventura, “ricco assai da far paura”???).
Cercando di adeguarsi al cambiamento dei tempi, il settimanale nel 1968 divenne a colori e due anni dopo aumentò il numero di pagine, passando da 52 a 68. Con l'avvento dei cartoni animati in tv negli anni Ottanta, iniziò a pubblicare a fumetti le serie di maggior successo come ad esempio Memole, Hello Spank!, Maple Town, Kiss Me Licia, Occhi di Gatto, per citarne solo alcuni. Una menzione a parte va a La Stefi di Grazia Nidasio, una tipa sveglia e curiosa le cui storie, semplici ma mai banali o scontate, rispecchiavano alla perfezione il mondo dei bambini.
Non a torto Gian Antonio Stella ha scritto: «I personaggi del “Corrierino”, con la loro poesia e leggerezza, si sono presi un pezzetto del nostro cuore e ci hanno aiutato a crescere».
Il “Corriere dei Piccoli” fece la sua ultima apparizione in edicola il 15 agosto 1995, dopo quasi 90 anni di onorata carriera.
E a chi passò il testimone? Quale rivista settimanale si occupò di rispondere alle domande e soddisfare le curiosità di quel difficile pubblico di lettori che erano (e sono) i teenagers (termine nel quale vengono inclusi non solo gli adolescenti veri e propri ma anche gli appartenenti alla fascia pre adolescenziale, cioè quelli che non sono più bambini ma non ancora ragazzi)?
“Cioè”, ovviamente! Ma questa è materia per un altro, succulento post!
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