Oggi
ha fatto un sacco di rumore la lista di dieci politici annunciata da
giorni e pubblicata da un blog anonimo, lista che comprende, secondo
chi l'ha resa pubblica, i nomi di uomini di potere noti per posizioni
non tenere nei confronti delle coppie gay e, nonostante questo,
segretamente omosessuali. La nostra lista invece non svela segreti.
Vuole solo essere un tributo a personaggi dei nostri anni (gli anni,
ricordiamolo, dell'epidemia dell'Aids che sembrava ancora una
“esclusiva” di gay e tossicodipendenti) che hanno scelto di
vivere alla luce del sole la loro natura. Non sempre con conseguenze
piacevoli.
Elton
John.
L'uomo da 350 milioni di dischi (tra cui Candle
in the wind
riscritta per l'amica Lady
Diana,
pare il singolo più venduto di sempre) e da 500 milioni di persone
ad ascoltarlo live a New
York,
a Central Park nel 1980, ha fatto il suo coming out nel lontanissimo
1973.
Questo non gli ha impedito di essere nominato Sir dalla Regina
Elisabetta,
né di diventare legalmente padre di Zachary
nel 2010, venuto al mondo proprio a Natale da una madre surrogata, e
di crescerlo insieme al compagno David
Furnish.
Anche da questo si intuisce che non è italiano...
Freddie
Mercury.
Un anno dopo, era il 1974, fu un'intervista alla rivista NME
ad alzare il velo sull'orientamento sessuale del cantante dei Queen.
“Sono gay come un narciso, mio caro” disse Freddie al
giornalista. Per la comunità omosessuale anni Ottanta fu anche un
icona di stile, con il look con baffi e capello rasato.
Boy
George.
Il look en travesti, a base di colori e trucco vistoso, fu un suo
segno distintivo, quando singoli come Church
of the poison mind,
Do
you really want to hurt me
o Karma
Chamaleon
si contendevano la numero uno nelle classifiche di vendita. A un
concerto ha svelato che, da adolescente, fu David Bowie con la sua
dichiarazione di bisessualità a dargli il coraggio di vivere senza
angosce la sua natura.
Jimmy
Somerville. Per
lui e per i Bronski
Beat,
di cui è stato front man e voce inconfondibile, essere gay era un
manifesto. Il loro unico album nella formazione originaria
s'intitolava The
age of consent,
ovvero l'età in cui è consentito dalla legge inglese avere rapporti
omosessuali, all'epoca 21 anni, un limite più alto di quello per i
rapporti eterosessuali. Epici i suoi duetti con un altro cantante
gay, Marc
Almond.
George
Michael.
Nei “nostri” anni Ottanta lui era l'eroe delle ragazzine, un sex
symbol dei più presenti sui poster delle stanze delle teen agers. Il
suo non è stato un vero e proprio coming out: la sua omosessualità
venne alla luce quando fu arrestato a Beverly
Hills
nel 1998
da un poliziotto in borghese con cui il cantante degli Wham!
aveva tentato un approccio sessuale in un bagno pubblico. Poco dopo,
nel video di Outside,
prese in giro l'episodio. Quella clip fu definita il suo vero coming
out.
Samantha
Fox.
A proposito di poster in cameretta, i seni più ammirati e desiderati
dagli ormoni adolescenziali a metà degli anni Ottanta, appartengono
a una cantante che, anni dopo, ha smesso di nascondere la sua
omosessualità nel 2003,
in un'intervista in cui dichiarò l'amore per la sua manager Myra
Stratton:
«La gente dice che sono gay. Io non so che cosa sono. Ma so che amo
perdutamente Myra».
Martina
Navratilova.
Lei forte, decisa e muscolosa contro Chris
Evert,
raffinata, cesellatrice e talentuosa: per anni il tennis femminile ha
vissuto di questo dualismo. Ma mentre la Evert cambiava cognomi e
mariti, la ceca trapiantata negli States (nove finali consecutive a
Wimbledon
tra il 1982
e il 1990)
aveva fatto coming out nel 1981. Il caso legale tra lei e la compagna
Judy
Nelson,
dopo la separazione, fu forse uno dei primi del genere ad avere
risalto sui media.
Rupert
Everett.
Lui debuttò all'inizio degli anni Ottanta in un dramma a teatro in
cui recitava un giovane gay in una scuola pubblica inglese negli anni
Trenta. Era un sex symbol quando nel 1989 fece coming out, e non
cessò di esserlo, se si pensa che Tiziano Sclavi, per disegnare
Dylan Dog, gli ha praticamente fatto il ritratto. Ma se pensa alla
sua vita profesisonale, Everett è pentito della sua uscita allo
scoperto: «Il fatto è che non potevi essere, e ancora non puoi
essere, un giovane attore omosessuale nel business americano, inglese
o anche italiano. Se dovessi suggerire a un giovane attore che cosa
fare adesso, gli direi di pensare alla carriera, e di pensarci bene
prima di fare coming out».
Pete
Burns.
Torniamo alla musica? Lui era il front man dei Dead
or Alive
(“You
spin me right round baby right round...
“ ricordate?) e il suo look era davvero vistoso, puro stile queer.
Non è meno vistoso ora, anche se nel 2007
è stato costretto a una battaglia legale contro il chirurgo plastico
che gli aveva deturpato le labbra (e solo un ciclo di una decina di
interventi in una clinica di Genova
gli hanno “salvato la faccia”). A proposito di controversie, si è
dichiarato apertamente gay nonostante una relazione di 25 anni con
una donna.
Richard
Chamberlain.
Questa potrebbe anche essere una sorpresa per molti. Richard chi? Sì,
lui. Il prete che induceva in tentazione nel leggendario serial
Uccelli
di Rovo
(astenersi battutine, please). Ha fatto il suo coming out nel 2003.
E di recente ha preso posizioni estreme sul tema: «Se ti dichiari
gay non fai più l'attore» ha detto. Uno dei suoi ultimi lavori, ora
che è alle soglie degli 80 anni? Il ruolo di un distinto ed elegante
signore, nel telefilm Brothers
and Sisters.
Naturalmente, un signore gay...
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