28 settembre 2011

GLEE, PER VERI OTTANTOLOGISTI


Stasera, praticamente fra poco, torna Glee in tv. Sono gli episodi inediti della terza stagione, e saranno in onda oggi, e tutti i mercoledì, su Fox, canale 111 per gli abbonati al bouquet satellitare di Sky. Sul satellite, del resto, è stato un grande successo, non bissato su Italia 1 anche perché lo hanno fatto rimbalzare qua e là nel palinsesto.
State per dire "ecchecc'entra"? O anche "ecchissenefrega"? Pensando che quello è un telefilm nato nel 2009 e ambientato negli stessi anni, che con il nostro decennio del cuore non ha nulla a che vedere. Vero. Almeno formalmente è così. Ma Glee è un tipo di telefilm che viene da lontano: c'è una scuola, c'è musica e si balla un sacco, e i protagonisti sono insegnanti e studenti. Vi ricorda qualcosa? Tipo Saranno Famosi? Ecco, la prima buona ragione per guardarlo. La seconda sta nella musica. Il talento sconfinato di chi sceglie e arrangia le canzoni che punteggiano la sceneggiatura si accompagna al talento altrettanto debordante di chi le interpreta. Ovvero giovani attori, ma anche cantanti e ballerini, che fanno impallidire di vergogna i migliori frutti acerbi dei talent show di casa nostra. E spesso, per comporre le playlist, si pesca a piene mani proprio dagli anni Ottanta. Don't stop believin' per esempio è la "canzone a tema" della serie, quella che era Fame per Saranno Famosi. Beh, arriva dal 1981 e gli interpreti originari erano i Journey.
Poi ci sono altri motivi, non esattamente ottantologisti, per gustarsi Glee sera dopo sera. Ma non voglio annoiarvi. Voglio solo ingolosirvi, con questa. Che nel 1984 ci dava la carica, con le chitarre e lo stile rock dei Van Halen. Sapete una cosa? Sa il fatto suo anche cantata dal coro di un liceo...



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