Ieri i prof, e oggi si prosegue: la seconda puntata della nostra reunion virtuale dei protagonisti di Saranno Famosi continua, con la metà maschile del cast. E domani? Indovinate: tocca alle femminucce...
Leroy Johnson. Il ballerino che arrivava dalla strada e aveva un talento sconfinato, a cui Lydia Grant perdonava (quasi) tutto si chiamava Gene Anthony Ray e la sua vita non era così dissimile da quella del personaggio. Danzare per lui era tutto, fin da quando la mamma a un anno gli diceva “dai Tony, balla un po' per noi” e lui ondeggiava per la gioia di amici e parenti del ghetto di New York. La mamma e la nonna finirono dentro per spaccio e Tony, in mancanza di buoni esempi, cominciò a vivere al 100 per cento, forte della fama arrivata con il telefilm: era un grande attore, così come un grande ballerino, dicono di lui gli ex compagni del finto liceo delle arti. Carlo Imperato, ovvero Danny Amatullo, se pensa a lui ancora piange. La Sherwood, ovvero Carol Mayo Jenkins, voleva portarlo a vivere da lei, e la produzione le consigliò di no, aggiungendo: «Non sai cosa ti porteresti a casa». Aveva 41 anni, era sieropositivo e aveva collezionato una lista di eccessi più lunga del curriculum (che comprendeva anche un one man show sulle navi da crociera) quando, il 14 novembre 2001, morì per un infarto.
Danny Amatullo. Era il migliore amico di Gene Anthony Ray, dietro le quinte, quando il successo sorrideva in faccia a entrambi. Carlo (che in realtà si chiama Anthony Richard) Imperato aveva 19 anni quando fecero i provini per il telefilm, e un paio di lavori a teatro già nel curriculum. Poi conquistò le classifiche di vendita dei dischi con il suo Friday night (is gonna be allright, eccetera). E ora? Vive a Anaheim, California, è cintura nera di karate e gran tifoso di baseball. Ha 49 anni e tre figli avuti in tre diversi matrimoni. Il curriculum sembra scarno di esperienze professionali, almeno nei tempi recenti. Si segnala una comparsata in una puntata di Friends. In compenso, è tra quelli che, incontrati per strada, non si faticherebbe affatto a riconoscere.
Bruno Martelli. Era magro magro e aveva una testa infinita di riccioli. Ora è calvo calvo e le camicie e le magliette gli fanno difetto sulla pancia. Lee Curreri, 50 anni compiuti a gennaio, vive a Los Angeles, in una casa che ha uno studio di registrazione che sembra la fotocopia di quello che si era costruito nel telefilm, nello scantinato di casa riempito di tastiere. Fa il musicista, ovviamente. Ha composto canzoni per Natalie Cole, Robert Downey Jr, per gli spot della Microsoft, i telefilm di David E. Kelley (come Chicago Hope) e Jerry Bruckheimer (quello di Csi, per farla breve), e per lo show di Oprah Winfrey. Ha un sito web (dove ha tenuto solo foto con i capelli), un profilo su Facebook e uno su Twitter. E invita tutti a seguirlo. Lo faremo.
Jesse Velasquez. Nel telefilm sembrava arrivare dallo stesso quartiere di New York di Jennifer Lopez. In realtà Jesse Borrego è texano di San Antonio. Ora che ha quasi 49 anni (li compirà il 1 agosto), non ha mai smesso di mostrare il suo viso in tv: ha avuto parti in Csi, ER, Dexter, 24, oltre che in svariati film. Ha avviato anche una casa di produzione che ha messo in scena concerti e spettacoli teatrali negli anni Novanta. È sposato e ha una figlia.
Christopher Donlon. All'epoca era uno dei belloni che facevano sospirare le telespettatrici di 15 (e anche di 30) anni. Oggi Billy Hufsey ha 52 anni, ha meno riccioli e le guanciotte un po' più piene. È ancora ben dentro lo show business, soprattutto come cantante e musicista. Il suo ultimo disco è del 2009 e si intitola Confessions, casualmente come il reality show a cui ha preso parte pochi mesi prima l'uscita dell'album, ovvero Confessions of a teen idol, in cui sei idoli delle ragazzine di ogni epoca (c'erano anche Christopher Atkins, quello di Laguna Blu, e Jamie Walters, il fidanzato di Donna in Beverly Hills) hanno raccontato la loro vita a favore di telecamere. Lo show era ideato e prodotto da Scott Baio. Ovvero Chachi di Happy Days.
Montgomery McNeil. Nella prima stagione era un po' amico e un po' nemico dei compagni, perché aveva il ruolo del figlio di papà. Oggi P. R. Paul, nome d'arte di Paul Ray Rosenbaum, ha 55 anni ed è quasi svanito da palcoscenici e schermi. L'ultima apparizione segnalata è nella serie tv Falcone, vista solo negli Usa e datata 2000.
Dwight Mendenhall. Non è mai stato un protagonista. Del resto, tra ballerini fantastici e talentuosi cantanti, come avrebbe potuto mai emergere un suonatore di sousaphone? Ma David Greenlee è stato comunque uno dei più longevi tra gli attori di Fame, con la sua presenza in quattro stagioni su sei. Ora ha 51 anni e un sito web personale, non privo di autoironia («Età? Variabile. Peso? Si può sistemare» si legge nelle note in home page). Ha recitato soprattutto a teatro e la sua presenza in un episodio della serie Ai confini della realtà fa sì che venga ancora chiamato come relatore nei convegni degli appassionati di fantascienza. Vive a Los Angeles con Solstice, il suo gatto.
Ian Ware. Chi? Ian Ware, dai: quello con i capelli buffi e l'aria artistoide della sesta e ultima stagione. Lo interpretava Michael Cerveris, che ora ha 51 anni. Quando è entrato a Saranno Famosi ne aveva poco più di 20, una laurea con lode a Yale e un bel Macbeth nel curriculum. Adesso è considerato uno dei più versatili interpreti di musical di Broadway. Ha anche una nomination ai Tony Awards, gli Oscar del teatro, all'attivo. I capelli, invece, sono spariti. In compenso è l'unico del cast ad aver recitato un piccolo ruolo nel Saranno Famosi del 2000, ovvero Glee.
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Grazie per aver rovinato il ricordo della mia infanzia con questa immagine di Bruno Martelli e Danny Amatullo... No, GRAZIE! :-D
RispondiEliminama dai, Danny non è così diverso. Danny, ho detto. Quanto a Bruno, ok, vabbè...
RispondiEliminavabbè...qualkuno ancora si salva!!!jesse!!! Amatullo nn è male dai...ma bruno! madò! BY FRà..
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