Sarà che sono sempre stata un'anticonformista, sarà che la sua antagonista Barbie – come il suo degno compare Ken di cui si è parlato qualche giorno fa – ai miei occhi ha sempre avuto l'aria della principessina sul pisello, con la puzzetta sotto il naso, sarà che già da piccola avevo un animo patriottico (alla statunitense Mattel, “mamma” di Barbie, rispondeva l'italiana Ceppi Ratti prima e Giochi Preziosi poi sfornando l'italianissima – a dispetto del nome... ma perché non hanno scelto un normalissimo Maria??? – Tanya), sarà quel che sarà (come cantava Tiziana Rivale) ma io avevo un debole per Tanya.
L'unico “optional” che ho sempre invidiato a Barbie era la sua fighissima casa a tre piani (piscina, zona living e zona notte... MP&F, mica pizza e fichi!), con tanto di ascensore.
La mia Tanya non arrivava a tanto e aveva gadget meno trendy. In fatto di vestiti, tanto quanto: anche lei come Barbie era sempre all'ultima moda. Il fatto è che – va detto – all'epoca la “Barbie de noantri” era proprio male accessoriata. Avevo deciso di dotarla di motorino, ma tutto ciò che di meglio offriva il mercato era un modello che ricordava vagamente il “CIAO” della Piaggio (quello che nella pubblicità andava da solo). Rosa shocking. Colore sobrio.
Il giocattolo prevedeva che, grazie alle pile, Tanya se ne andasse a zonzo sul suo due ruote, ma in realtà si accasciava al suolo dopo aver percorso pochi centimetri mentre il bolide proseguiva la corsa fino alla prima parete o mobile di casa.
Inutile dire che lo scooter incidentato ebbe vita breve.
Povera Tanya, costretta a muoversi a piedi mentre la sua nemica d'oltreoceano aveva pure la macchina decapottabile!
In fondo però credo che proprio il fatto che il suo astro fosse sempre oscurato da quello più luminoso di Barbie me la facesse stare ancora più simpatica!
Gadget di Tanya (con errore di ortografia...) |
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