Wonder Woman è Lynda Carter. Punto.
Per noi cresciuti a Girella e tv private, il top scollato e gli shorts della supereroina che vestiva (poco) di rosso e di blu a stelline sono un simbolo più dei suoi braccialetti con i poteri speciali. Ed è anche anche un sex symbol, per quanto si possano avere sex symbols a dodici anni o giù di lì. Il telefilm fu un successo durato quattro anni, dal 1975 al 1979, negli States. E da noi arrivò che lo show era già chiuso, grazie all'intraprendenza di casa Fininvest (ammesso che si chiamasse già così). Lynda Carter, che è stata semifinalista di Miss Mondo, però compirà sessant'anni a luglio e non poteva candidarsi per il remake che David E. Kelley (sì sì, quello di Ally McBeal e The Practice) sta preparando per il network Nbc. Così la scelta è caduta su Adrianne Palicki, una ragazzona (è alta 1,80) dell'Ohio che ha 27 anni e un curriculum fatto di ruoli minori in svariate serie tv (tra quelle che conosciamo, Criminal Minds o Csi).
Il guru delle serie Leo Damerini (è tra i creatori del Telefilm Festival di Milano, tra le altre cose) ha scovato le primissime foto catturate dal set delle riprese (una l'abbiamo presa in prestito: grazie Leo). E ha notato le prime differenze tra la procace Lynda di una volta e la sua sostituta: "Le costumiste e i dietologi di Adrianne avranno un bel da fare, così come i curatori della postproduzione". In più, a fare i pignoletti, Adrienne non indossa gli shorts. E questo non piacerà né ai puristi dei fumetti né agli ormoni degli spettatori.
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