15 maggio 2012

I BELLOCCI DEI TELEFILM ANNI OTTANTA – DICIASSETTESIMA PARTE

E finiamo in bellezza con i protagonisti di due serie televisive, poliziesca l'una e di fantascienza l'altra, che, se ve li ricordate, vengo a darvi un bacio in fronte per congratularmi con la vostra portentosa memoria: “T.J. Hooker” e “Automan”.
Il menù di “T.J. Hooker” prevede la solita insalatona di meticolose indagini, rocamboleschi inseguimenti, catture ad alto rischio dei peggio malviventi tipica del genere e diciamocelo in tutta onestà: a differenza per dire di “Starsky & Hutch”, non è che qui i due piedipiatti fossero dei figaccioni tali da girarti a guardarli se li incontravi casualmente per strada.
T. J. (a sinistra) e Vincent (a destra)
Il sergente Thomas Jefferson Hooker (William Shatner) è un uomo deciso e ligio al dovere, che cerca di buttarsi alle spalle un difficile passato (leggi: travagliato divorzio + decesso di un collega) addestrando nuove reclute all'Accademia di Polizia. Sotto la sua ala protettrice finisce l'allievo nonché compagno Vincent Romano (Adrian Zmed), che il privilegio di essere in coppia con T.J. se l'è dovuto sudare. Un classico delle loro performance è saltare sul cofano delle auto in corsa e restarci in una posa plastica da Oscar, ovviamente senza mai riportare una ammaccatura (né loro né l'auto).

I due protagonisti della serie "Automan" nella loro migliore espressione
“Automan” narra invece le vicende di Walter Nebicher (Desi Arnaz Jr.), un programmatore che i suoi superiori calcolano quasi quanto lo zerbino all'ingresso, in servizio presso il dipartimento di polizia di Los Angeles, il quale un bel giorno riesce a realizzare un alter ego virtuale in grado di aiutarlo nella lotta alla criminalità. E cosa capita mentre il buon Walter è tutto intento a smanettare sul suo computer? In seguito a uno strano sovraccarico nasce Automan (Chuck Wagner), il cyber compagno di cui andava in cerca, in pratica una specie di eroe olografico pettinato come i Playmobil.
E a proposito di stranezze e/o pezzi forte della serie, come dimenticare la guida di Automan, totalmente estranea alle più elementari leggi della fisica? Se ci provo io a prendere le curve ad angolo retto a tutta velocità, il mio povero passeggero non lo trovo spalmato sul finestrino, ma collassato sul sedile per sopravvenuto infarto.
E con questi ultimi quattro bellocci, abbiamo proprio raschiato il fondo del barile! Ma, tranquille: dopo il ripassone e la proclamazione del vincitore, SI RIPARTE!

3 commenti:

  1. NUUUUUUU! L'ultimo? E poi? Di che si parla? Dai, dai... dicci! Roby

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  2. Viva automan e la pettinatura da playmobil

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