Anche se non ci fossero stati gli Elio e le Storie Tese a ricordarcelo nella loro memorabile canzone, come potremmo dimenticarci degli uomini col borsello???
Non so se questo accessorio maschile, che trent'anni fa era un vero e proprio must, fosse più terribile nel modello con la tracolla, stile postino, o nella variante da portare sotto l'ascella (sulla falsariga delle nostre pochette, per intenderci, ma con l'aggiunta di una specie di asolona ad una estremità, che volendo poteva servire per tenerlo anche con un dito).
A ripensarci viene da ridere ma negli anni Ottanta lo portavano proprio tutti (almeno, la stra grande maggioranza degli adulti che io ricordi) e forse faceva pure figo. A me, oggi, fa venire in mente Furio, avete presente quel fantastico personaggio maniaco – ossessivo di “Bianco, Rosso e Verdone” (che ovviamente ne aveva uno, nella variante b. di cui sopra)?
E poi: che cavolo ci stipavano là dentro? Non so se avete mai provato l'emozione di rubarne uno a vostro padre, zio o nonno, ma io che l'ho fatto ricordo che pesavano sempre un botto (...e meno male che siamo noi donne quelle che si portano dietro la casa nella borsa alla Mary Poppins!!!).
Forse la risposta viene proprio da Elio: «Il ragazzo spigliato col borsello che tal può definirsi, lui lo sa che il borsello contiene quel bisogno d'amore che hai tu, ragazzina spigliata che limoni da sola».
E allora...non viene anche a voi la curiosità di fare un giro al Parco Capello (quanto meno per vedere quanti ce l'hanno in budello e quanti in finto bue)???
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