Bruno Conti e la curva Sud della Roma |
(da leggersi, come l'anno scorso, con la voce di Paolo Valenti)
Gentili telespettatori, inizia oggi una nuova avventura con la serie A. I tifosi italiani hanno ancora negli occhi lo splendido trionfo della notte di Madrid, quando Dino Zoff ha alzato al cielo la coppa del mondo, e si apprestano a vivere con rinnovato entusiasmo la corsa allo scudetto che vede la Juventus campione d'Italia nei panni della naturale favorita. Tanto più che ha aggiunto due campioni del calibro del francese Michel Platini e del polacco Zbigniew Boniek alla sua rosa.
Come sapete, da questa stagione le squadre di serie A possono tesserare due giocatori stranieri, anziché uno come accadeva fino all'anno scorso. E molte squadre ne hanno approfittato. La Roma, pretendente al tricolore sotto la guida di Nils Liedholm, ha rilevato dall'Inter il centrocampista austriaco Herbert Prohaska, che affiancherà l'idolo della tifoseria giallorossa Paulo Roberto Falcao. In difesa, dalla Fiorentina seconda l'anno scorso, è arrivato Pietro Vierchowod. In più dal Milan retrocesso ha acquistato il terzino sinistro Aldo Maldera, uomo di fiducia di Liedholm. A proposito, per la seconda volta in tre anni i rossoneri sono costretti alla serie B e il loro parco giocatori è stato oggetto degli assalti delle altre squadre: lo stopper della Nazionale Fulvio Collovati, per esempio, è passato tra le polemiche dei tifosi, che hanno vissuto il fatto come un tradimento, sull'altra sponda di San Siro. L'Inter ha investito molto anche sul centrocampista della Germania Hansi Müller e, dall'Avellino, è arrivato il brasiliano Juary. Hanno lasciato la squadra rossonera anche due protagonisti dell'ultimo scudetto, datato 1979/80, come Ruben Buriani, ora al Cesena, e Walter Novellino, passato all'Ascoli.
L'ambiziosa Fiorentina, che nella passata stagione ha ceduto solo all'ultima giornata lo scudetto, ha perso Pietro Vierchowod, passato alla Roma, ma ha aggiunto a Daniel Bertoni un altro nazionale argentino come Daniel Passarella. Il Sudamerica è la terra di provenienza di buona parte delle nuove stelle del campionato. L'Udinese ha acquistato il nazionale brasiliano Edinho, il neopromosso Verona l'altro brasiliano Dirceu, il Napoli ha aggiunto l'argentino Ramon Diaz al suo attacco, dal Perù arrivano il cagliaritano Julio Cesar Uribe e l'avellinese Geronimo Barbadillo, dall'Uruguay l'altro cagliaritano Waldemar Victorino e il pisano Jorge Caraballo. Arrivano invece dall'Europa il nuovo centravanti inglese della neopromossa Sampdoria Trevor Francis (che ha preso anche l'irlandese Liam Brady dalla Juventus e la giovane stella del Bologna Roberto Mancini) e il centrocampista olandese del Genoa Jan Peters. Il solo Ascoli ha rinunciato ad acquistare stranieri.
Tra i campioni del mondo, oltre a Vierchowod, ha cambiato maglia Franco Selvaggi, passato dal Cagliari al Torino, che dopo quindici stagioni ha lasciato partire verso l'Udinese la bandiera Paolino Pulici. Ironia della sorte, giocherà fianco a fianco con il rivale di mille derby della Mole, Franco Causio.
(Vi ricordate com'è finita? Vi lascio un aiutino: è forse l'unico epilogo di campionato a cui è stata dedicata una canzone, scritta da Antonello Venditti, quella del video qui sotto. In zona salvezza, con Catanzaro e Cesena matematicamente retrocessi, l'ultima giornata mise di fronte l'Ascoli autoctono e il Cagliari sudamericano. Chi vinceva, si salvava. La spuntarono gli autoctoni...)
Come sapete, da questa stagione le squadre di serie A possono tesserare due giocatori stranieri, anziché uno come accadeva fino all'anno scorso. E molte squadre ne hanno approfittato. La Roma, pretendente al tricolore sotto la guida di Nils Liedholm, ha rilevato dall'Inter il centrocampista austriaco Herbert Prohaska, che affiancherà l'idolo della tifoseria giallorossa Paulo Roberto Falcao. In difesa, dalla Fiorentina seconda l'anno scorso, è arrivato Pietro Vierchowod. In più dal Milan retrocesso ha acquistato il terzino sinistro Aldo Maldera, uomo di fiducia di Liedholm. A proposito, per la seconda volta in tre anni i rossoneri sono costretti alla serie B e il loro parco giocatori è stato oggetto degli assalti delle altre squadre: lo stopper della Nazionale Fulvio Collovati, per esempio, è passato tra le polemiche dei tifosi, che hanno vissuto il fatto come un tradimento, sull'altra sponda di San Siro. L'Inter ha investito molto anche sul centrocampista della Germania Hansi Müller e, dall'Avellino, è arrivato il brasiliano Juary. Hanno lasciato la squadra rossonera anche due protagonisti dell'ultimo scudetto, datato 1979/80, come Ruben Buriani, ora al Cesena, e Walter Novellino, passato all'Ascoli.
L'ambiziosa Fiorentina, che nella passata stagione ha ceduto solo all'ultima giornata lo scudetto, ha perso Pietro Vierchowod, passato alla Roma, ma ha aggiunto a Daniel Bertoni un altro nazionale argentino come Daniel Passarella. Il Sudamerica è la terra di provenienza di buona parte delle nuove stelle del campionato. L'Udinese ha acquistato il nazionale brasiliano Edinho, il neopromosso Verona l'altro brasiliano Dirceu, il Napoli ha aggiunto l'argentino Ramon Diaz al suo attacco, dal Perù arrivano il cagliaritano Julio Cesar Uribe e l'avellinese Geronimo Barbadillo, dall'Uruguay l'altro cagliaritano Waldemar Victorino e il pisano Jorge Caraballo. Arrivano invece dall'Europa il nuovo centravanti inglese della neopromossa Sampdoria Trevor Francis (che ha preso anche l'irlandese Liam Brady dalla Juventus e la giovane stella del Bologna Roberto Mancini) e il centrocampista olandese del Genoa Jan Peters. Il solo Ascoli ha rinunciato ad acquistare stranieri.
Tra i campioni del mondo, oltre a Vierchowod, ha cambiato maglia Franco Selvaggi, passato dal Cagliari al Torino, che dopo quindici stagioni ha lasciato partire verso l'Udinese la bandiera Paolino Pulici. Ironia della sorte, giocherà fianco a fianco con il rivale di mille derby della Mole, Franco Causio.
(Vi ricordate com'è finita? Vi lascio un aiutino: è forse l'unico epilogo di campionato a cui è stata dedicata una canzone, scritta da Antonello Venditti, quella del video qui sotto. In zona salvezza, con Catanzaro e Cesena matematicamente retrocessi, l'ultima giornata mise di fronte l'Ascoli autoctono e il Cagliari sudamericano. Chi vinceva, si salvava. La spuntarono gli autoctoni...)
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