Ok, in questi mesi di blog (e in quelle pagine di libro, per chi ha comprato Correva l'anno della Girella) avrete capito che non siamo esattamente il paradigma delle persone serie. E ce ne vantiamo: se serio significa essere grigio, incomprensibile, lontano dal sentire comune, facendo di tutto per allontanarsi ancora di più, allora è meglio arrivare ad affrontare temi importanti come la sostenibilità, la tutela dell'ambiente, l'integrazione tra culture, con il nostro approccio ironico-nostalgico.
I coraggiosi che ce ne hanno dato l'occasione hanno casa sul web e si chiamano AVoiComunicare, un portale nato nel 2008 su iniziativa di Telecom Italia, proprio per affrontare questi argomenti, e magari offrire punti di vista diversi e spunti di riflessione che sfuggono ai media mainstream. (Un consiglio? Date un'occhiata alla rassegna di videointerviste intitolate "Permesso di soggiorno").
Appunto, e noi che cosa c'entriamo? Siamo stati scelti come memoria storica di un decennio, che amiamo ricordare per cartoni, telefilm, giochi di bimbi, figurine e star della musica. Ma è stato anche il decennio di Chernobyl, del muro di Berlino che cadeva, dell'immigrazione che non era più soltanto quella degli italiani verso il Nord o verso l'estero, ma quella del Sud del mondo verso di noi. E poi il decennio delle mode passeggere, e quindi sprecone, dei grassi idrogenati e degli spray che allargavano il buco nell'ozono. Ma anche quello di una coscienza civile (due parole a caso: apartheid, aids) che ai giorni nostri fatica ad emergere (e dire che guardano agli Eighties e vedono solo l'involucro di plastica...)
Siccome dietro ogni portale fatto di megabytes e stringhe html, ci sono fior di persone, vi presentiamo quelle che ci hanno messo un microfono sotto il naso. Cri è la grande guida: è la giornalista che sovrintende ai contenuti del portale e ci mette anima (questo lo ha scritto lei, era l'8 marzo) e professionalità. Ilaria l'abbiamo adorata fin da subito: si è sfilata il maglioncino e ha sfoggiato una t-shirt dei Depeche Mode, troppo in tema. Lei ha guidato l'intervista e sempre lei ha chiacchierato per lunghi minuti con noi su vinili, merendine, cartoni animati e muri di Berlino (uno dei suoi sogni è scrivere della storia dei Perestrojka Boys: su Ilaria, ti aspettiamo...). Massimo era l'uomo dietro la videocamera, e poi davanti al computer per ridurre il nostro fiume di parole in un video coerente, agile, interessante e non noioso. Si è dichiarato più giovane, ma quando è stata ora di chiacchierare di musica e cartoni, non si è tirato indietro nemmeno un po'.
Il resto è lassù, in cima al post, dentro l'intervista doppia. Enjoy...
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