Gli ICE e gli autori circondati di girelle |
No, non è vero, era il 2012, con tutti i suoi stress e le sue ansie e i suoi impegni seriosi. Solo che li abbiamo lasciati tutti fuori dalla porta del Numerosette di Occhieppo Inferiore, un luogo che per una sera ha fatto da DeLorean, direzione passato prossimo. La scusa? Festeggiare Correva l'anno della Girella, il libro di cui amiamo vantarci, poco più di due mesi dopo la sua uscita. Il menu? Anni Ottanta, dalla punta dei capelli grassi di gommina alla punta bianca e plastificata delle scarpe All Star. C'erano gli hamburger e le patatine, da annegare nella ciotola di ketchup. C'era la coca cola e anche la birra, che allora era un po' una trasgressione e adesso... anche. E non solo per l'alcool test in agguato dietro la pattuglia dei vigili: solitamente ci sono i bimbi, che a volte sono già ragazzi, e non si può tirar tardi. Solitamente. Ma, per esempio, il chitarrista degli Ice vestito da Magnum P.I. e la sua girlfriend fotografa in perfetto mood Cyndi Lauper hanno deciso di lasciare la loro piccolina-ina-ina ai nonni con una fornitura di biberon pronti. Almeno per una sera. E qualcuno ha osato portare i piccoli alla festa. In fondo l'hamburger strapiace anche a loro, mica solo quello con la emme gialla.
E così, quando gli Ice hanno cominciato a suonare Video killed the radio star in stile acustico, come fanno loro, davanti al palco c'era un piccolo corpo di ballo di femminucce under 8. E qualcuna sapeva a memoria le parole (ok, in inglese maccheronico...). E, il giorno dopo, canticchiava anche Save a prayer, per dire. E quando Heidi e Peter, pardon, Betta (Elisabetta De Biasio) e Canna (Giampiero Canneddu) hanno cominciato a raccontare del loro libro e dei loro ricordi buffi di quegli anni, in sala si sono materializzati numerosi personaggi portati lì direttamente dalla DeLorean. C'erano due ragazze che sembravano un po' Tracey Thorn degli Everything but the girl e un po' una delle Bananarama. Un gruppo di ragazzi che negli anni Ottanta erano nati ha scandagliato armadi e cassetti per pescare fuseaux, scaldamuscoli, maxicollane con il crocifisso, colori accesi di ombretto e rossetto. Abbiamo visto brillare una canotta giallo fluo e abbiamo ammirato certi mezzi guanti di pizzo stile Like a Virgin. Se un chitarrista aveva la camicia hawaiiana, l'altro portava canotta e baffetti da Freddie Mercury. Dentro uno zaino Invicta tutto pieno di scritte fatte con l'uniposca, era nascosta una copia di Mixage, in cassetta. Quasi nessuno indossava jeans senza risvolti. Quasi nessuna era uscita senza un fioccone in testa.
Abbiamo chiacchierato e giocato con le domande test, abbiamo ascoltato musica live e i bimbi hanno ballato. Poi, quando per loro era troppo tardi e le famiglie si sono divise (un genitore a casa e l'altro rimasto nel 1986), sono saliti in console i deejay, Zio Bud (Luca) e Stef Hill (Stefano), ottantologisti dentro. E muniti di vinile (ok, Stefano ha un negozio di dischi e gli vien facile, ma nella vetrina mette la copertina di Like a Virgin e non quella di Justin Bieber). Prima traccia, The final countdown. Come a capodanno del 1986, il conto alla rovescia ha portato tutti in pista. A Karma chamaleon hanno urlato di sorpresa anche quelli che si erano attardati al bar. A Sweet child of mine (o era Jump?) due ragazze hanno fatto volar via le scarpe. A Rain dei Cult anche il deejay è sceso a pogare con Canna l'autore e Seba il chitarrista. A Should I stay or should I go deve aver pogato anche Joe Strummer, da lassù.
Pare che si siano fatte le due abbondanti. Il fusto di birra è stato prosciugato. Le magliette fluo inzuppate di sano sudore. Alle due e mezza, sulle auto verso casa, la corsa al contrario della DeLorean era cominciata. La mattina dopo era il 2012: c'è chi si faceva i pediluvi per alleviare il dolore di una sessione di danza sui tacchi, chi postava su Facebook foto di creme antirughe, chi spalmava arnica sulle costole, vittime incolpevoli del punk rock pogato. Ma viaggiare nel tempo ci ha fatto un gran bene. E non è detto che non si rifaccia ancora...
ps: e se volete vedere come eravamo conciati, ma quanto ci siamo divertiti, sbirciate l'album su Facebook...
Che aggiungere? What a feeling? ... La forza più grande della serata: take your passion... e falla accadere!
RispondiEliminaFiglia illegittima di Candy Candy (scalda muscoli ai polpacci)