Questo
capitolo, se vi va, chiamatelo così: le superstar. Nessuno come loro
tre è stato in grado di segnare un periodo. Di Candy Candy c'era
perfino l'album di figurine Panini. Lo distribuivano fuori dalle
elementari, come quello dei calciatori per i maschietti (e come le
caramelle alla droga delle leggende metropolitane). E faceva un po'
strano vedere le femminucce di quinta affannarsi a ogni intervallo
con i celo-manca. Noi maschi dovevamo giurare a tutti che non lo
sbirciavamo nemmeno. Ma poi ci facevamo beccare a sapere chi era
Anthony e chi Terence. Quanto a Candy Candy, cominciava bambina e poi
cresceva, mantenendo inalterate tre cose enormi: la chioma bionda e
ingestibile, che scappava fuori da cappelli o copricapi da
infermierina, gli occhi giganteschi e la bocca in grado di
spalancarsi in smorfie e sorrisi da altoforno. Ai più feticisti
piaceva in versione infermierina. Ma la realtà è che lei era la
diva da amore romantico, senza concessioni alla pruderie.
Poi
toccò a Lady Oscar che invece faceva dell'ambiguità uno dei suoi
punti di forza, fin dalla sigla: «Suo padre voleva un
maschietto...». Forte e coraggiosa, in grado di clamorose
metamorfosi da spadaccino intrepido a principessa delle fiabe,
piaceva ai ragazzi e alle ragazze. Anche nel cartone, benché la
versione italiana sia stata sottoposta a pavide censure (la scena in
cui Rosalie le si offre per denaro, scambiandola per uomo, per
esempio, non si è mai vista). Vi svelo un segreto? Era il sogno
proibito della preadolescenza di Enzo, il nostro intrepido editore...
Terza
superstar della serie era Licia, la figlia del rosticciere scorbutico
che diventa la fan numero uno dei Bee Hive, un gruppo pop dai capelli
allegri. In realtà poi i Bee Hive diventano i suoi migliori fan,
visto che il cantante Mirko ci si fidanza e il tastierista Satomi ci
provicchia, riuscendoci anche un po'. Fu così superstar che a
Cristina D'Avena toccò uscire dalla retroguardia delle sigle solo
cantate, per interpretarla in una rielaborazione televisiva italiana
sotto forma di telefilm. Ma non si somigliavano per niente, a dirla
tutta. E, sempre a dirla tutta, la vera fatalona del cartone era Marika...
OHHH!!! GUARDATEMI Lì...SPICCO COME UN PAVARENO IN UN CAMPO DI GRANO...PERò devo dirlo, "sarà dura è.." OSCAR..una donna con gli attributi E FASCINOSA NELLA SUA UNIFORME..Licia DELICATA DAI MODI GENTILI E AMOREVOLI... IO: UNA PASTICCIONA "TUTTA LENTIGGINI!!!!" .... BACI BACI
RispondiEliminaMA NOOOOOOOOO!!!!!!!!!! COMè POSSIBILE!!!! ERA UN " papaverooooo!!!" ke spiccava in un campo di grano!! cosè mai... UN PAVARENO!? mannaggia a mè ke nn rileggo mai i commenti!!!!! ;)
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