Collovati Fulvio, nato a Teor, in provincia di Udine, il 9 maggio 1957, è cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Milan. A diciannove anni, nella stagione 1976-77, ha messo piede in prima squadra, fatto esordire in difesa dall'allenatore di allora Pippo Marchioro. Il suo primo gol fu in Coppa Uefa a Sofia, nella sfida persa 4-3 contro l'Akademic. Nella stagione successiva, con Nils Liedholm in panchina, divenne titolare fisso. Al Milan vinse lo scudetto 1978-79, con Gianni Rivera capitano e un altro giovane difensore a fare coppia con lui al centro, Franco Baresi. Restò al Milan, proprio come Baresi, anche nel 1980-81, anno della retrocessione coatta in serie B per il primo scandalo delle scommesse italiano, quello degli arresti in diretta a 90° Minuto. Nella stagione successiva, in A, diventò anche capitano ma, fu un anno maledetto (chi si ricorda Joe Jordan, centravanti scozzese che si rivelò un flop e poi, anni dopo, litigò con Gattuso dopo un Milan-Tottenham, squadra di cui è viceallenatore?). Il Milan retrocesse in B, per la prima volta sul campo e Collovati si prese pure un sasso in testa da un tifoso, nella trasferta di Como. Intorno a lui e Baresi, pezzi pregiatissimi della squadra, entrambi campioni del mondo con l'Italia di Bearzot in Spagna, si scatenò il calciomercato. Baresi disse no a tutti, Collovati accettò la corte dell'Inter, che lo scambiò con Pasinato, Canuti e Serena. Questo bastò a trasformarlo da eroe a traditore, per il popolo rossonero, che gli rinfaccia da sempre quella scelta con frasi come: «Baresi è rimasto e ha vinto tutto. Collovati è fuggito e non ha vinto nulla».