24 gennaio 2013

LE GNOCCHE DELLA MUSICA ANNI OTTANTA - PRIMA ELIMINATORIA


Negli anni Ottanta assetati di rivalità a tutti i costi, come ai tempi di "o Beatles o Rolling Stones", avevano provato a metterle una contro l'altra. O meglio, a creare una linea di confine tra i fans: o stavi con la material girl, o stavi con la ragazza che voleva solo divertirsi. O con Madonna, o con Cyndi Lauper. Se quella di allora era rivalità fittizia, adesso vi tocca fare sul serio, perché potrete mandarne solo una alla semifinale del nuovo sondaggione di Ottantology, che parla di musica al femminile e, per questo, chiama a raccolta i maschietti.
Che cosa le accomunava? L'anno dell'esplosione internazionale, da collocarsi a cavallo tra il 1983 e il 1984. Nel dicembre del 1983 viene pubblicato She's so unusual, esordio da solista di Cyndi, allora già trentenne, e con lui quel capolavoro di energia di Girls just want to have fun. Nel novembre del 1984 esce Like a virgin, già il secondo album dell'intraprendente Madonna, 26 anni, sei dei quali (gli ultimi) vissuti a New York, dove era arrivata con un talento conclamato per la danza e 36 dollari in tasca. Entrambi furono successi planetari: e se nella fetta anglosassone di mondo Mtv non smetteva di mandare in rotazione i video delle due artiste, in Italia ci pensò Deejay Television a consegnare alla fama (e agli occhi degli ormoni ottantologisti) quella ragazza con i capelli strani, la pelle candida e le gonnellone e quell'altra bionda fatale che sembrava fare il verso a una Marilyn più stravagante, quando si sentiva come una vergine, in bilico su una gondola a Venezia.
Nessuna delle due si potrebbe definire una bellezza pura. A entrambe si sono trovati mille difetti. Ma quanto a fascino ed energia, ne avevano da distribuire ai poveri in spirito agli angoli delle strade di Manhattan. Di Cyndi Lauper hanno perfino fatto una Barbie, ovviamente con un vestitone ampio, suo marchio di fabbrica insieme ai capelli biondo platino e rosso ciliegia. E a una voce pazzesca che, con l'arrangiamento minimalista di Time after time, arrivava dritta all'anima. La Barbie di Madonna invece non la fecero, probabilmente perché la signora Ciccone avrebbe chiesto una tombola di diritti. Ma non c'è bisogno di un pezzo di plastica tutto curve per consegnarla al mito: concentrato di appeal e sapiente marketing (dalla frasetta paracula in italiano al concerto di Torino nel 1987, al bacio lesbo con Britney Spears agli Mtv Video Music Awards del 2003). Ah, e hanno sempre detto che non sapeva cantare: salvo poi sbavare a ogni sua spettacolare esibizione dal vivo, poco meno di un kolossal sempre diverso, e sempre con lei al centro del palco a ballare senza sosta, a ogni tour.
Insomma, bella sfida: trasgressione o stravaganza? Successo costruito con determinazione o spirito da musicista libera (che ancora adesso viene considerata una indie)? A voi la scelta. Che, comunque vada a finire, sarà una grande a passare il turno.

1 commento:

  1. Mika a Roma! Venerdì 25 dalle 14.30 circa Mika farà le prove per la puntata di "Riusciranno i nostri eroi" all'Auditorium Rai del Foro Italico

    RispondiElimina