13 novembre 2012

I BELLOCCI DELLA MUSICA ANNI OTTANTA – DICIOTTESIMA PARTE

Premessa: nel corso delle enne presentazioni del nostro “Correva l'anno della Girella”, il mio incomparabile socio Canna, ogni qualvolta si toccava l'argomento “musica”, non si è mai lasciato scappare l'occasione per sottolineare e prendere bonariamente in giro i miei gusti in merito. Ebbene sì: ho avuto una passione infantile per i due cantanti che oggi, un po' per gioco (non crederà mai che io abbia avuto il coraggio di arrivare a tanto!), un po' per vedere quante ce ne sono di Ottantologiste fulminate come me, ho deciso di mettere in sfida tra di loro.
All'innocente età di sei anni nasceva la prima delle due passioni e una Betta con codini, grembiule e cartella si accingeva ad andare a scuola cantando “Su di noi”, “Gelato al cioccolato”, “Un amore grande”. Ma, si sa, gli amori, soprattutto se in tenera età (e se platonici) durano il tempo di uno starnuto e di lì a poco il bel caschetto di Pupo è stato scalzato dalla chioma riccioluta di Michele.
Siori e siore, dopo una megasfida internazionale Boss – Sting, questa settimana per voi:
PUPO versus MICHELE ZARRILLO

Enzo Ghinazzi nasce l'11 settembre 1955 a Ponticino di Laterina, in provincia di Arezzo. Il padre Fiorello, di professione postino, sogna per lui un futuro da principe del foro ed ignora che in realtà il figlio per le leggi prova poco trasporto e dimostra invece un maggiore interesse per la passione dei suoi zii materni che con la loro piccola orchestra suonano nei night.
Enzo, che per mantenersi inizia a fare il rappresentante di detersivi, muove i primi passi in questo mondo cantando insieme allo zio e a un cugino fino a quando un bel giorno risponde a un annuncio che suona, ricorda lui stesso, più o meno così: «Se non siete dei cani e avete qualcosa da dire, presentatevi a Milano, piazza della Repubblica, alla casa discografica Baby Records».
Fra centinaia di giovani, lui fu il prescelto. Nel 1975 nasce Pupo (pseudonimo affibbiatogli per via della sua faccia da ragazzino) e dopo i 45 giri “Ti scriverò” e “Come sei bella”, arrivano i grandi successi: “Ciao” (1978), “Forse” (1979), “Gelato al cioccolato” (1979) e “Firenze Santa Maria Novella” (1980).

Pupo ai tempi del caschetto
La consacrazione si ha nel corso degli anni Ottanta: nel 1980 arriva terzo con “Su di noi” al Festival di Sanremo – dove ritornerà quattro anni dopo con “Un amore grande” – mentre l'anno successivo vince la Gondola d'Oro con “Cosa provi” e le sue canzoni vengono tradotte in varie lingue iniziando a fare il giro del mondo.
Autore di canzoni anche per altri artisti (la più famosa è “Sarà perché ti amo”, portata dai Ricchi e Poveri a Sanremo nel 1981), è tra i fondatori della Nazionale Italiana Cantanti con Mogol e Gianni Morandi ed ha partecipato come corista a “L'amico è”, l'inno dell'amicizia interpretato da Dario Baldan Bembo e Caterina Caselli, sigla del programma televisivo “Superflash” di Mike Bongiorno (1983).

Pupo oggi
Il resto è storia recente: dalla crisi professionale e umana negli anni Novanta al suo ritorno sul grande schermo col nuovo millennio nelle vesti di presentatore.

Altro il percorso di Michele Zarrillo, nato a Roma il 13 giugno 1957.
Dopo aver esordito giovanissimo come chitarrista e cantante in vari gruppi della scena progressive rock italiana (come i “Semiramis” e i “Rovescio della Medaglia”), decide di aprirsi anche al mondo della musica pop e di intraprendere la carriera da solista.

Un giovanissimo Michele Zarrillo


Nel 1979 vince il Festival di Castrocaro con “Indietro no” mentre tre anni dopo si presenta con “Una rosa blu” (che diventerà un successo a distanza di anni) a Sanremo dove vincerà nel 1987 nella sezione Nuove Proposte con il brano “La notte dei pensieri” (e a Sanremo continuerà a portare canzoni di successo come “Strade di Roma”, scritto insieme ad Antonello Venditti, nel 1992 e “Cinque giorni” nel 1994).

Zarrillo oggi

Negli anni il cantautore romano non ha mai smesso di sfornare canzoni: nell'ottobre 2003 esce “Liberosentire”, nel 2006 il cd “L'alfabeto degli amanti” ed il 20 settembre 2011 l'album di inediti “Unici al mondo”.

Ora, amici ed amiche Ottantologiste, mettetevi una mano sulla coscienza e l'altra sul mouse: vi sarete in questo anno e mezzo un po' affezionati alla Betta, no? Vorrete mica lasciarla sola in questa plateale figura di merda che ha sviluppato confessando urbi et orbi la sua passione per Pupo e Michele Zarrillo?
Quindi, non vi resta che dimostrarle la vostra solidarietà VOTANDO!

11 commenti:

  1. Ti comprendo benissimo, Betta. Anche io ho avuto gusti musicali orrendi, che ho pagato a carissimo prezzo. Dopo aver abbonantemente pasturato per tutta la giornata, ero in procinto di limonare per la prima volta sul pullman alla gita di seconda media, quando, incautamente, rivelai i miei gusti musicali del tempo alla malcapitata ragazzina. Alla mia citazione dei Ricchi e Poveri e di Toto Cutugno, legittimamente, lei inorridì, ripiombandomi nel Limbo senza fine delle mie scuole medie.
    Comunque, tornando al tema, quoto Zarrillo. Pupo, proprio, non ce la faccio.
    Teto

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    1. Davvero??? Che tu sotto la doccia, lontano da orecchie indiscrete, canticchiassi "Che confusione... Sarà perché ti amo" del trio delle meraviglie oppure "Solo noi, solo noi" del Toto nazionale (mi ricordo che avevo quel disco e lui sulla copertina con la camicia sbottonata ai miei occhi di bambina faceva un effetto un po' pulp) non lo avrei mai detto!!!
      Grande Teto!

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  2. Che tristezza, ragazzi!
    Per fortuna, due anni dopo mi imbattei, per caso, durante il Festivalbar, nel video di Dancing in the Dark del Boss. E mi si aprì un mondo (infatti, pochi mesi dopo, limonai pure!)
    Teto

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  3. Impossibile resistere ad una simile captatio benevolentiae, Betta: e sai cosa ti dico? Che sei a tal punto paraculamente convincente che VOTO PURE PER PUPO (se si diffonde la notizia in giro, sono finita!).
    Paola

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    1. Eh, eh, eh... cosa non si fa per gli amori giovanili... e poi «paraculamente convincente» non me l'aveva mai detto nessuno!!!!

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  4. Sono esterrefatto dalla rivelazione dei tuoi gusti...piuttosto che x pupo voto x zarrillo!

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  5. Ma perchè non mettete più ikl cosino a lato per votareeeee????????

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  6. Voto pupo, pupooooooooo. ma i commenti non li pubblicate piu? fra

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  7. Un premio al coraggio di una vera ottantologista che non conosce vergogna. PUPOOOOO anche per me. Ho paura a leggere le prossime sfide! grande Betta! Daje! claudia

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  8. Betta...pupo non gliela faccio. Zarrillo può andare ed è pure bono
    Silvia

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  9. Per me Zarro Zarrillo, non ho il tuo pelo sullo stomaco per votare pupo
    Ste

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