Per
la dodicesima sfida fra i bellocci della musica anni Ottanta, si
torna in Italia, con Eros Ramazzotti e Vasco Rossi.
Eros
Walter Luciano nasce il 28 ottobre 1963 a Roma dal viterbese
Rodolfo, un operaio edile, musicista e cantante a livello amatoriale
nel tempo libero, e da Raffaella Molina, casalinga, originaria di
Vibo Valentia. Complice l'aria che si respira in casa, Eros inizia da
giovanissimo a studiare pianoforte e chitarra così, dopo le scuole
medie, decide di fare domanda di ammissione al Conservatorio
della capitale ma viene respinto.
La
svolta arriverà negli anni Ottanta.
EROS, PRIMI ANNI OTTANTA |
Nel
1981 si presenta al concorso Voci Nuove del Festival di Castrocaro
con la canzone “Rock 80” e nonostante la vittoria vada a Zucchero
e a Fiordaliso, il suo inconfondibile timbro nasale non passa
inosservato.
L'anno
successivo partecipa a “Un disco per l'estate”, una
manifestazione canora che si teneva tra giugno e luglio a Saint
Vincent, con un brano – “Ad un amico” – dedicato ad un amico
d'infanzia prematuramente scomparso e nel 1983 ad una gara ai
Castelli Romani interpretando “Pezzi di vetro” di Francesco De
Gregori.
Ma di lì a poco lo
attende un palcoscenico di gran lunga più prestigioso. Il 3 febbraio
1984 infatti debutta al Festival di Sanremo, nella sezione
Voci Nuove, con il brano “Terra promessa” che lo fa
vincere tra le Nuove Proposte. L'anno successivo bissa l'esperienza,
questa volta tra i cosiddetti Big, e il suo brano “Una storia
importante” si piazza al sesto posto segnando un vero e proprio
trionfo discografico in Italia e in Europa con il suo primo album
“Cuori agitati”.
EROS AI TEMPI DI "TERRA PROMESSA" |
Manca
solo la vittoria fra i “Grandi” e questa arriva nel 1986 con
“Adesso tu”, singolo che fa da apripista all'album
“Nuovi eroi”, grazie al quale – per non farsi mancare
niente – in quell'anno vince anche il suo primo Festivalbar
nella categoria 33 giri.
Per
il suo ventiquattresimo compleanno decide di regalarsi l'uscita di
“In certi momenti” (contenente “La luce buona delle
stelle”, cantato insieme a Patsy Kensit), col quale entra
nelle posizioni più alte delle classifiche di tutta Europa.
Nel
1988 esce “Musica è” (l'album con “Ti sposerò perché”,
giusto per capirsi) e due anni dopo l'album “In ogni senso”,
per promuovere il quale approderà anche nel Nord America dove verrà
accolto da vere e proprie ovazioni.
Nel
1993 è la volta di “Tutte storie”, anticipato dal singolo
“Cose della vita” il cui videoclip è firmato da nientepopodimeno
che il regista Spike Lee.
Nel
1996 esce “Dove c'è musica” (“Più bella cosa” vi
dice niente?) mentre l'anno seguente pubblica “Eros”, una
raccolta di successi (“Musica è” viene interpretata insieme ad
Andrea Bocelli e “Cose della vita” con Tina Turner) con due
inediti, “Quanto amore sei” (dedicata alla moglie Michelle
Hunziker e alla figlia Auroraa) e “Ancora un minuto di sole”.
Nel
2000 è la volta di “Stilelibero” (il duetto con Cher in
“Più che puoi” ottiene un grande successo a livello europeo),
nel 2003 di “9” (suo nono disco), nel 2005 di “Calma
apparente” (che in Europa ha venduto un milione di copie in un
solo mese e gli permette di aggiudicarsi il prestigioso premio
Platinum Europe Award, consegnatogli a Parigi), nel 2009 di “Ali
e radici” mentre è prevista per il prossimo mese l'uscita di
“Noi”.
EROS OGGI |
Dopo la travagliata
fine della storia d'amore con la bionda presentatrice svizzera, oggi
Eros ha ritrovato la serenità sentimentale al fianco della
bellissima Marica Pellegrinelli, che nell'agosto dello scorso
anno lo ha reso per la seconda volta papà.
Molto
più sregolata la vita del Blasco.
Vasco
Rossi nasce a Zocca, un paese dell'Appennino tosco emiliano tra
Modena e Bologna, il 7 febbraio 1952.
È
stato il padre Giovanni Carlo, di mestiere autotrasportatore, ad aver
voluto il nome “Vasco” per il figlio, in ricordo di un omonimo
compagno di prigionia durante la seconda guerra mondiale.
La
madre, Novella Corsi, casalinga appassionata di musica, decide di
iscriverlo a una scuola di canto e a 13 anni il ragazzo vince
l'“Usignolo d'oro”, una manifestazione canora modenese
nata in concorrenza con lo “Zecchino d'oro” mentre a 14 entra a
far parte della sua prima band, i “Little Boy” (poi “Killer”).
Dopo
essersi diplomato all'Istituto Tecnico Commerciale “Tanari” di
Bologna, Vasco si iscrive nel 1972 con poca convinzione a Economia e
Commercio per passare due anni dopo a Pedagogia e poi abbandonare gli
studi a otto esami dalla laurea.
Nel
1975, seguendo un'idea dell'amico Marco Gherardi, fonda Punto
Radio e il suo programma, “Il Muretto”, diventa in
breve tempo un appuntamento imperdibile per molti ascoltatori che
risiedevano dalle sue parti.
L'esperienza
radiofonica si rivela decisiva e gli permette di entrare in contatto
con persone che avranno un ruolo fondamentale per la sua futura
carriera.
Sostenuto
da amici quali Gaetano Curreri, leader degli Stadio, nel 1978 esce il
primo album di Vasco, “...Ma cosa vuoi che sia una canzone...”,
pubblicato a tiratura nazionale ma praticamente venduto solo in
Emilia Romagna, cui segue l'anno successivo “Non siamo mica gli
americani”, contenente “Albachiara”, che però verrà
scoperta e rivalutata dal pubblico solo a distanza di anni.
VASCO, PRIMI ANNI OTTANTA |
Nel
1980 esce il terzo album, “Colpa d'Alfredo” che
registra un'accoglienza alquanto tiepida. Tutt'altro che tiepido fu
invece il riscontro che Vasco ha avuto dopo la sua partecipazione a
“Domenica In”, per la quale decide di cantare dal vivo un
pezzo destinato a suscitare critiche di ogni tipo: “Sensazioni
forti” (in effetti vi immaginate la faccia del Pippo nazionale a
sentire: «Non importa se la vita sarà breve, vogliamo godere!
Godere! Godere!»?).
Il
successo arriva finalmente col quarto album, nel 1981, “Siamo
solo noi”, il cui singolo omonimo diventa nel giro di poco un
vero e proprio inno generazionale.
E
da uno che canta «Siamo solo noi, che andiamo a letto la mattina
presto e ci svegliamo con il mal di testa... Siamo solo noi, che non
abbiamo vita regolare, che non ci sappiamo limitare... Siamo solo
noi, quelli che non han più rispetto per niente, neanche per la
mente... Siamo solo noi, quelli che poi muoiono presto, quelli che
però è lo stesso... » non ci si può aspettare una vita monastica.
Nel 1982 partecipa al
Festival di Sanremo con “Vado al massimo” lasciando
tutti allibiti (Vasco abbandona il palco mettendo in tasca in
microfono che, collegato col filo all'amplificatore, cade creando
scompiglio).
L'anno
seguente bissa, con “Vita spericolata” (piazzatasi al
penultimo posto). Ed anche questa esibizione lascia il segno:
all'attacco dell'ultimo ritornello Vasco saluta e se ne va ed è il
playback a finire la canzone.
A
consacrarlo definitivamente ci pensa l'album “Bollicine” e
con l'omonimo singolo (dalle chiare allusioni all'uso della cocaina)
vince il Festivalbar nel 1983.
L'anno
seguente viene arrestato e trascorre 22 giorni in prigione con
l'accusa di detenzione di cocaina e spaccio non a scopo di lucro. Il
processo lo scagiona dall'accusa di spaccio, ma lo condanna a due
anni e otto mesi con la condizionale per detenzione di sostanze
stupefacenti.
Nel
1985 escono “Cosa succede in città” e, a distanza di due
anni, “C'è chi dice no”, l'album che sancisce la sua
rinascita.
Nel 1989 è la volta di
“Liberi liberi” il primo album senza il supporto del suo
storico produttore, Guido Elmi, e della Steve Rogers Band.
“Gli
spari sopra” nel 1993, “Nessun pericolo per te” nel
1996 (contenente l'intensa “Gli angeli”, dedicata all'amico
Maurizio Lolli morto di cancro ai polmoni e il cui video è diretto
da Roman Polański) e “Canzoni per me” nel 1998 (da cui è
tratto “Io no”, brano col quale stravince al Festivalbar di
quell'anno) sanciscono la sua definitiva consacrazione.
Il
resto è storia recente, sia dal punto di vista musicale (“Stupido
hotel” nel 2001, “Buoni o cattivi” nel 2004, “Il mondo che
vorrei” nel 2008 e “Vivere o niente” lo scorso anno) che
personale (i suoi problemi di salute che, da ultimo, il 14 settembre
lo hanno costretto all'ennesimo ricovero ospedaliero).
Per
stare nell'ambito del privato, il 7 luglio scorso Vasco sposa, con
cerimonia civile, Laura Schmidt, sua compagna dal 1988, e
dalla quale ha avuto Luca. Gli altri due figli, Davide e Lorenzo
(quest'ultimo riconosciuto solo nel gennaio 2003, dopo essersi
sottoposto al test del DNA), sono nati da madri diverse.
VASCO OGGI |
Ed
ora, dopo la presentazione di rito, come sempre... A
VOI L'ARDUA SENTENZA!
Chi
preferite? L'ex ragazzo “nato ai bordi di periferia”
oppure il rocker di Zocca che va al massimo?
Vasco al massimo!
RispondiEliminaRagazziiiiii: ma il sondaggione quando lo aprite??????
RispondiEliminaper citare Vasco: "Standing Ovation" per l'autrice. Prima di leggere il post ero convinto di conoscere bene sia l'uno che l'altro. Dopo il post, ho cambiato idea.
RispondiEliminaTeto
Commossa, l'autrice ringrazia!
EliminaAh, quanto a bellezza... direi che il mio voto va ad Eros. Una mia amica tedesca pensava che la sua canzone "Grazie di eistere", fosse intitolata "Grazie, resistere! (a quanto sono bello!"
RispondiEliminaDaje Betta e daje Eros (che c'ha er solo defetto de esse juventino, mortacci)!
RispondiEliminaPatty