L'Ape Maia, Vicky e Heidi nella versione 3D dello Studio 100 Animation |
La sua storia ha cento anni appena compiuti, ma non li dimostra: l'Ape Maia, uscita dalla penna dello scrittore tedesco Waldemar Bonsels nel 1912, è stata protagonista della nostra infanzia, grazie a uno dei primissimi cartoni animati giapponesi sbarcati in Italia, nel 1979. E ora rivive di luce nuova, grazie a un remake realizzato non più con i classici disegni ma con la grafica 3D. La Rai ne detiene i diritti e ha cominciato a trasmettere le puntate la mattina, dalle 7,40 circa su Rai2, subito dopo la nuova serie delle Winx, punte di diamante tra i programmi per ragazzi della tv di stato. Orientarsi, per chi come noi l'ha vista nascere, non è difficile: Maia è sempre lei, così come Willi l'amico pigro e goloso, il saggio grillo (o era una cavalletta?) Flip e la temibile ma non troppo signora ragno Tecla.
La coproduzione è tedesca e francese, ma lo studio di animazione che ci ha lavorato ha sede a Parigi. E, soprattutto, ha in serbo altre sorprese, che sembrano fatte apposta per noi ottantologisti. Ovvero i remake, sempre in grafica 3D, di Vicky il vichingo e Heidi. E se la pastorella svizzera emigrata per forza nella grigia Francoforte è stata spesso rivista in replica (anche di recente su Italia 1), del piccolo vichingo che aveva grandi idee quando si grattava il naso si erano quasi perse le tracce. Sarà un piacere rivederli.
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