In
questo nostro undicesimo appuntamento con i bellocci della musica
targati anni Ottanta, parliamo di due artisti la cui grinta col tempo
non è assolutamente invecchiata: Billy Idol e David Bowie
William
Michael Albert Broad (meglio noto come Billy Idol) nasce in un
paese del Middlesex, a Stanmore, il 30 novembre 1955.
Il
suo nome d'arte ha origine da un buffo episodio scolastico: la sua
insegnante gli affida il compito di svolgere un tema dal titolo
“William is idle”, che però il ragazzo fraintende
confondendo “idle = pigro, fannullone” con “idol = idolo”
(termini che in inglese hanno la medesima pronuncia). Da allora
decide di farsi chiamare da tutti Billy Idol.
Dopo
un soggiorno di quattro anni a New York con la famiglia, nel 1975 si
iscrive alla facoltà di letteratura inglese della University of
Sussex vicino a Brighton, dalla quale però si ritira l'anno
successivo. Nel frattempo si aggrega al Bromley Contingent of Sex
Pistols fans, gruppo che segue i Sex Pistols nei loro concerti.
Proprio grazie ad un servizio televisivo sui fans dei Sex Pistols,
nel 1977, Billy imbraccia la chitarra e si trova sul palco insieme ai
Chelsea, una band hardcore nella quale suona anche il bassista
Tony James. Con lui Billy decide di lasciare il gruppo per
fondarne uno loro: nascono i Generation X (a Billy e Tony, si
uniscono anche il chitarrista Bob Andrews ed il batterista Mark
Laff).
A
inizio anni Ottanta Billy decide di lasciare il gruppo (che di lì a
poco si sarebbe sciolto) e si trasferisce nella Grande Mela per dare
il via alla sua carriera da solista.
BILLY IERI |
Nel
luglio 1982 esce “Billy Idol”, il suo primo album, accolto
da un successo inaspettato, complici le hit “White Wedding”
e “Dancing with Myself”. A distanza di due anni col
secondo album, “Rebel Yell”, considerato dalla critica il
suo migliore lavoro, Billy sbanca anche le classifiche americane ed
europee.
“Eyes Without A
Face”, “Rebel Yell” così come “To Be A Lover”,
“Don't Need A Gun” e “Sweet
Sixteen” (contenute nel suo terzo album “Whiplash Smile”,
uscito nel 1986) rientrano a pieno titolo tra le canzoni simbolo del
pop rock anni Ottanta.
Il
nuovo decennio inizia però sotto i peggiori auspici.
Nella
notte del 6 febbraio 1990 ha un grave incidente motociclistico (non
si ferma ad uno stop e viene centrato da un'auto) e rischia di
perdere una gamba. Per questo motivo nel video di “Cradle of
love” (singolo contenuto nell'album “Charmed life”
del 1990) viene sempre ripreso dalla cinta in su (facendo pur sempre
la sua bella figura, va detto!).
Nel
frattempo la scena musicale stava cambiando e non c'era più posto
per il pop rock che aveva caratterizzato il precedente decennio.
Billy entra così in un periodo buio di depressione ed inizia ad
assumere droghe, sfiorando la morte nel 1994.
La
paternità segna la sua resurrezione.
Nel
1998 interpreta se stesso in “Prima o poi me lo sposo”,
commedia romantica con Drew Barrymore e Adam Sandler e fa una
apparizione anche nel film di Oliver Stone “The Doors”,
interpretando Cat, il compagno di bevute di Jim Morrison.
Con
il nuovo millennio e dopo molti anni di silenzio, escono i nuovi
lavori dell'artista: nel marzo 2005 l'album “Devil's
Playground”, nel novembre 2006 l'album natalizio “Happy
Holidays” e nel giugno 2008 una raccolta di greatest hits, “The
Very Best of Billy Idol”, contenente anche due inediti (“John
Wayne” e “New Future Weapon”) ed una terza traccia,
“Fractured”, scaricabile da iTunes.
BILLY OGGI |
Nonostante
non sia più riuscito a bissare lo strepitoso successo ottenuto negli
anni Ottanta, Billy è ancora in attività. E che non abbia affatto
perso lo smalto di un tempo lo ha ampiamente dimostrato quest'estate
a luglio nella sua performance all'Hydrogen Festival di Piazzola
sul Brenta (Padova) davanti a circa seimila fans in delirio ai
quali il biondissimo rocker inglese (americano d'adozione) –
presentatosi in pantaloni da vero punk con bretelle a penzoloni e
giubbettino borchiato – ha regalato due ore di musica ed energia.
E
in quanto ad energia non è da meno David Robert Jones (aka
David Bowie), nato nel quartiere di Brixton, a Londra, l'8 gennaio
1947.
Un ruolo fondamentale
nella sua educazione musicale è stato svolto dal fratellastro Terry
Burns (gettatosi sotto a un treno nel 1985 dopo esser stato
rinchiuso nel reparto psichiatrico del Cane Hill Hospital in quanto
affetto da schizofrenia), che ispirerà molti lavori di David (come,
ad esempio “The Man Who Sold the World”).
Nel
1958 inizia a cantare come corista nella chiesa di St. Mary a
Bromley, dove conosce George Underwood col quale forma “The
Kon-rads”, un gruppo che si limitava ad eseguire cover di canzoni
da classifica. In seguito ad un acceso diverbio per una ragazza,
George colpisce David con un pugno all'occhio sinistro causandogli
una dilatazione permanente della pupilla (contrariamente a quanto
molti credono, le due iridi sono del medesimo colore).
DAVID IERI |
Secondo la rivista
“Forbes” Bowie risulta al quarto posto nel 2007 nell'elenco dei
cantanti più ricchi al mondo mentre nel 2008 è stato inserito al
23º posto nella lista dei 100 migliori cantanti secondo “Rolling
Stone” grazie a hit quali “Space Oddity” (1969),
“Starman” (1972), “Life on Mars?” (1973) ed
“Heroes” (1977).
Come
Billy Idol, anche David Bowie si è cimentato nelle vesti di attore.
Nel 1976 è il protagonista del film di fantascienza “L'uomo che
cadde sulla Terra” di Nicholas Roeg, nel 1981 compare nel ruolo
di se stesso nel film “Christiane F. - Noi, i ragazzi dello zoo
di Berlino” (la cui colonna sonora è in gran parte composta da
sue canzoni), nel 1986 ha preso parte alla pellicola “Labyrinth”
e dieci anni dopo ha interpretato il ruolo di Andy Warhol in
“Basquiat” di Julian Schnabel. Nel 2001 è apparso anche
in “Zoolander” come giudice di gara nella sfida tra Derek
e Hansel.
Negli
anni Novanta il poliedrico Bowie si è dedicato anche alla pittura
ed i suoi quadri sono oggi esposti in diversi musei, soprattutto
britannici e statunitensi.
Si
dice che nel 1964 David, quando cantava nei Manish Boys, è riuscito
ad assicurare al gruppo una serie di concerti allo Star Club di
Amburgo dopo aver giurato all'organizzatore di essere gay.
E
le voci relative alla sua ambiguità sessuale (reale o presunta) non
hanno mai ricevuto né conferma, né smentita.
L'amica
(intima a quanto pare) Amanda Lear, in una intervista a
“Verissimo” del dicembre 2008, ha dichiarato che Bowie è stato
l'unica persona con cui era andata a letto più truccata di lei.
Il
20 marzo 1970 David sposa Mary Angela Barnett. «Ci sposammo
perché lei voleva un permesso di lavoro in Inghilterra, il che non è
certo una buona base per un matrimonio. Infatti è durato molto poco.
Voglio dire, nel '74 già non ci vedevamo quasi più. In seguito lei
si faceva vedere ogni tanto, ma facevamo vite separate. Non siamo mai
stati veramente insieme», dichiara l'artista ad un giornalista di
“Rolling Stone” nel 1993, in un suo rarissimo commento riguardo
questo primo matrimonio.
Negli
anni Ottanta il Duca Bianco collabora col leader dei Rolling Stones,
Mick Jagger ed insieme, nel 1985, a supporto del progetto Live
Aid, realizzano una versione della canzone dei Martha & the
Vandellas, “Dancing in the street”. Pare che però tra le due
rockstar il legame non sia stato solo artistico. E in questo, le
dichiarazioni di Angela sono state illuminanti. Si dice infatti che
la celebre “Angie” degli Stones sia ispirata proprio ad Angela
Bowie e che alluda a un'orgia a quattro fra lei, David, Mick e
l'allora sua moglie Bianca Pérez Moreno de Macias.
In
quanto a collaborazioni, David ha lavorato nel 1981 anche con Freddie
Mercury ed i Queen per registrare una versione quasi sconosciuta
di “Cool Cat” e per la creazione di “Under Pressure”, canzone
che canterà insieme ad Annie Lennox al Freddie Mercury Tribute
Concert.
DAVID OGGI |
Dal
1992 David è sposato con la meravigliosa modella somala Iman
Mohamed Abdulmajid. La coppia due figli, Duncan Zowie Haywood (nato
nel 1971 dal precedente matrimonio con Angela) e Alexandria Zahra
(nata nel 2000).
Ed
ora a voi? Chi preferite: l'alternativo ex frontman della punk
rock band Generation X oppure lo stiloso ed eccentrico Duca
Bianco?
Forza,
si vota!
Bellissima questa sfida, Betta!!!! Posso votare due volte, una per l'una e l'altra per l'altro? I sondaggione dei bellocci mi divertono troppo. Ogni lunedì penso:chissà domani cosa si inventa! Paola
RispondiEliminaSe ti conoscessi e avessi confidenza, ti risponderei scherzando: "Non c'hai proprio niente di meglio da fare di lunedì sera?"
EliminaMa temendo che non si capisca la vis comica, seriamente ti dico che mi fa molto, moltissimo piacere quello che hai scritto!
Il mio voto al duca bianco!
RispondiEliminabrava socia, sei sempre la mejo!
RispondiEliminaIl Duca è senza rivali, a prescindere.
Billyyyyyyyyyyyyyyyy, niente Duca ma complimenti alla Regina di Ottantology! F.
RispondiEliminaBella li,zia Betta! Bella storia sta sfida. Voto David e pure la biografa! fra
RispondiEliminaHai capito, Canna? Qui è un niente passare da Re & Regina a ZII!!!!!!
EliminaBowie soci, no way
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