25 aprile 2012

FIGU: GIUSEPPE BERGOMI (Inter 1981-82)


Bergomi Giuseppe, nato a Milano nel quartiere Settala il 22 dicembre 1963, ha esordito in serie A il 22 febbraio 1981, a 17 anni e 3 mesi, nella vittoria 2-1 a Como dell'Inter, l'unica squadra in cui abbia mai militato fin dal settore giovanile: i nerazzurri lo scelsero, dopo le il Milan lo aveva scartato per due volte, per problemi di salute (reumatismi del sangue) presto risolti. Un anno prima dell'esordio in A, mentre era in ritiro in Germania Est con la Nazionale giovanile, venne richiamato in Italia: era morto suo padre. Fu il compagno di squadra Giampiero Marini a soprannominarlo "lo zio", per via di quei baffi neri che lo facevano sembrare più vecchio dei suoi diciotto anni ancora da compiere (e a cui ora ha rinunciato). Entrambi facevano parte della rosa dei 22 di Enzo Bearzot, che trionfarono ai Mondiali di Spagna nel 1982. Bergomi era il più giovane della comitiva (aveva esordito ad aprile, proprio nella fatale Germania Est), ma questo non gli impedì di giocare titolare anche la finale di Madrid contro la Germania.

In venti stagioni all'Inter ha giocato 756 partite (solo l'attuale capitano Javier Zanetti ha fatto meglio), tra cui 519 in campionato e 96 in Coppa Uefa, record assoluto per un giocatore. Tra i suoi successi, spiccano proprio le tre Coppa Uefa (altro record, condiviso con il compagno in nerazzurro Nicola Berti e con il portiere del Liverpool anni Settanta Ray Clemence), lo scudetto 1989, nell'anno dei record con Trapattoni in panchina, e la Coppa Italia 1982. In Nazionale ha collezionato 81 presenze, ha vinto un Mondiale e ne ha disputati altri tre, nel 1986, nel 1990 (da capitano) e nel 1998. Nel 1999, quando il neoallenatore dell'Inter Marcello Lippi gli comunicò che non avrebbe avuto spazio in squadra, decise di ritirarsi.
Praticamente da allora è diventato commentatore televisivo, seconda voce delle telecronache prima di Tele+ e poi di Sky. Il suo quinto mondiale è stato in tribuna stampa, a fianco di Fabio Caressa a raccontare la cavalcata trionfale dell'Italia in Germania nel 2006, quando per la prima volta non è stata la Rai ad avere l'esclusiva della massima competizione calcistica del globo. Noto per la sua calma, fece epoca l'onda di entusiasmo al termine della semifinale con i tedeschi quando, accanto a un Caressa sovreccitato, pure lui urlò: «Andiamo a Berlino!». Dopo due esperienze nel settore giovanile del Monza, dall'inizio della stagione è l'allenatore della squadra Berretti dell'Atalanta.
Bergomi è sposato con Daniela, conosciuta in discoteca a Corso Como un lunedì sera (una delle rare sortite mondane di uno che, nel 1982, si definiva un timidone senza speranza), e ha due figli. È tra i principali animatori della fondazione benefica i Bindùn.


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