18 ottobre 2011

LE INDIMENTICABILI SORPRESINE DEL MULINO BIANCO




Negli anni Ottanta le merendine del Mulino Bianco riscuotevano un indiscusso successo tra noi bambini, anche (anzi, personalmente direi: soprattutto) grazie al binomio dolcetto – sorpresina.
Ce n'erano più di 600 differenti tipologie – come ad esempio le carte da gioco, le gomme da collezionare a forma di biscotto o di brioche (che andavano bene giusto per il collezionismo perché ad usarle, ti ritrovavi il foglio marroncino!), le matite pieghevoli, i normografi, i temperamatite (che temperavano poco), il gioco dell'oca (al quale potevi giocarci solo se dotato di ottima vista o di lente di ingrandimento poiché le sue forzate dimensioni lillipuziane lo rendevano di difficile utilizzo) – contenute in un primo tempo nelle caratteristiche scatole da fiammiferi e poi in un flow pack azzurro con le nuvolette bianche.
A partire dal 1982 (e per dieci anni) fece il suo ingresso nella comunicazione pubblicitaria della ditta il Piccolo Mugnaio Bianco che nel suo minuscolo mulino sito nella Valle Felice cercava di creare nuove delizie che lo aiutassero a conquistare l'amata Clementina, la quale però non se lo filava minimamente. Grazie a questo nanerottolo, creato dall'illustratrice Grazia Nidasio e protagonista di vari cortometraggi animati, venne rimpinguato ulteriormente il già ricco merchandising di sorpresine.
Il collezionarle era diventata una specie di droga (dipendenza questa alimentata anche dal “mercato nero” dei doppioni tra compagne di classe, che di solito aveva furtivamente luogo nel cortile della scuola elementare) che a sua volta andava crescere esponenzialmente le vendite dell'azienda (della quale, suo malgrado, la mia famiglia era diventata un'azionista di maggioranza data la mole degli acquisti settimanali).
...e poi oggigiorno gli uomini si chiedono perché noi trentenni del nuovo millennio facciamo così fatica a rispettare una dieta: avete presente tutte le tentazioni che abbiamo avuto durante l'infanzia?! E vai a spiegare loro che in realtà si trattava solo della sacra causa del collezionismo!

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