15 giugno 2011

HANNO ARRESTATO SATTRINO



Lo so che per i miei amici più cari il titolo è più che sufficiente per sobbalzare sulla sedia. E per buona parte dei figli degli anni Ottanta, la foto ha chiarito il quadro. Se proprio le commedie all'italiana a tema calcistico (come dimenticare l'altrettanto immortale L'allenatore nel pallone che ha consegnato alla storia Oronzo Canà?) non facevano per voi, vi aiuto subito a orientarvi.
Sandro, alias Sattro, alias Sattrino il mazzulatore (pronunciato i'mmazzulatoro) era il capo degli ultras dell'Inter antagonista di Donato (pronunciato Tonato), il ras della fossa (pronunciato ras della fuoss' e poi giuro che la finisco) del Milan, personaggi principali del primo episodio del film Eccezzziunale Veramente, anno 1982, cult movie e fonte inesauribile di modi di dire per tutti noi ottantologisti un po' terruncielli dentro.
Sattro, che nella vita si chiama Donato D'Amore, non è finito nei guai per un episodio di violenza (pronunciato viuleeeenz', e lo so che avevo promesso di finirla ma non ho resistito...). Il suo nome è comparso ieri nell'elenco dei 46 destinatari di ordinanze di custodia cautelare, al termine di un'inchiesta su una gigantesca frode all'erario. Smessi i panni del capo ultrà di celluloide e indossati quelli di dirigente di un'azienda di vigilanza privata, è stato indicato dai magistrati di Roma come uno dei responsabili di un meccanismo in grado di trasferire all'estero, e sottrarre agli occhi del fisco italiano, imprese in odore di fallimento.
La sua carriera cinematografica era finita da tempo (ultimo film segnalato, nel 1995, Trinità e Bambino, e adesso tocca a noi, sequel senza sugo del western di Bud Spencer e Terence Hill). Ma a noi fans di Diego (pronunciato Tieco, ovviamente), quel suo unico ruolo di spicco resta ben stampato nella mente. Nel film non è che gli andasse proprio bene. Finiva in ospedale, dopo un abbozzo di rissa in cui Donato credeva di averlo messo ko (in realtà era scivolato su una buccia di banana). E Donato gli rubava pure la fidanzata, una solare Stefania Sandrelli, che lasciò Sattro anche perché pensava solo al calcio. Invece Donato sì che la portava al cinema la domenica pomeriggio. Solo che in tasca nascondeva auricolare e radiolina per le partite. Ah, l'amore. Per le donne. E pe' i'mmillan...

Nessun commento:

Posta un commento