Viola Valentino contro Marcella Bella è una sfida molto più porno di
quanto non appaia a prima vista. Basterebbe ribattezzarla così: Comprami vs Violentami. Già, perché le due superbrune della musica
italica, in tempi all’apparenza più pudichi e riservati, hanno osato
testi che i Club Dogo, in confronto, sono roba da collegio delle
Orsoline.
Cominciamo l’analisi dall’anno di grazia 1979, quando la voce sussurrata (per scelta dei produttori, in realtà la voce c'è l’ha eccome) di Viola Valentino buca le hit parades con il singolo Comprami. È ottobre quando la precedentemente semisconosciuta ex modella nonché moglie di Riccardo Fogli arriva al numero 3 della classifica dei 45 giri in Italia. Noi bambini ottantologisti la canticchiavamo (era inevitabile) senza badare troppo al testo. Analizziamolo oggi: «Se non vuoi restare da solo, vieni qui e fatti un regalo: comprami, io sono in vendita, e non mi credere irraggiungibile...». Va bene, pochi anni dopo arrivò Madonna a dichiararsi Material Girl, ma a questa frase, presa fuori contesto, sembra manchi solo il tariffario, tipo "trenta in macchina, cinquanta a casa". Poi, rivolta all’uomo un po’ sfigato che nella rubrica non ha nessuna che sia più di un’amica, continua: «Se non sai andare lontano dove non ti porta la mano». Che cos’è, una citazione della "mano che lavora piano" di Umberto Tozzi? Ma non stava con Riccardo Fogli?
Comunque, nonostante i (o grazie ai) doppi sensi, la canzone consegnò Viola Valentino al successo. Mai più bissato con altri dischi, in realtà, anche se l’immagine di icona sexy ormai era costruita, come dimostrano le due copertine di Playboy in cui sfoggia la sua bellezza. Per gli amanti della commedia all’italiana, prego ripescare Delitto sull’autostrada, anno 1982, uno dei film della saga del commissario Nico Giraldi alias Tomas Milian, con lei come protagonista femminile.
L’anno successivo, il 1983, è quello in cui Marcella Bella canta Nell’aria (la state già fischiettando, non è vero?), portandola al successo estivo grazie anche al Festivalbar. Quello che non tutti ricordano è che nello stesso album compare un brano dal titolo apparentemente innocuo: Miao. Innocuo un corno: intanto chi se la ricorda, è convinto che il titolo sia Violentami, la parola ripetuta più spesso nel testo. Questo testo: «Dolcissima no, ingenua no, se pura non va, ti sembrerebbe un incesto... Impreca se vuoi, pesante dai, stupiscimi vai, comincia, fa’ presto...». E poi l’esortazione: «Violentami-violentami-violentami-violentami... Miao! Oppure lasciami perdere e vattene subito, ciao!». Ok, fate un respiro profondo e considerate che è la stessa persona che aveva per amico un coniglio dal muso nero all’ombra di certe montagne verdi... Non per insistere, ma come si presentava Marcella all’appuntamento con l’uomo deciso? «Con due giarrettiere, meglio nere, nuda mai. Bollente, infedele, vorace, impaziente...». Coraggio a grappolini, e la canzone conquistò anche qualche passaggio radiofonico. Del resto Marcella è stata un’interprete tra le più apprezzate dagli autori italiani: non solo il fratello Gianni, ma anche Mogol, Giancarlo Bigazzi e Mario Lavezzi hanno scritto per lei. Che, prove fotografiche alla mano, sapeva il fatto suo anche quando posava in mise sexy per le copertine. Sexy sì, ma (canzone docet) nuda mai.
Cominciamo l’analisi dall’anno di grazia 1979, quando la voce sussurrata (per scelta dei produttori, in realtà la voce c'è l’ha eccome) di Viola Valentino buca le hit parades con il singolo Comprami. È ottobre quando la precedentemente semisconosciuta ex modella nonché moglie di Riccardo Fogli arriva al numero 3 della classifica dei 45 giri in Italia. Noi bambini ottantologisti la canticchiavamo (era inevitabile) senza badare troppo al testo. Analizziamolo oggi: «Se non vuoi restare da solo, vieni qui e fatti un regalo: comprami, io sono in vendita, e non mi credere irraggiungibile...». Va bene, pochi anni dopo arrivò Madonna a dichiararsi Material Girl, ma a questa frase, presa fuori contesto, sembra manchi solo il tariffario, tipo "trenta in macchina, cinquanta a casa". Poi, rivolta all’uomo un po’ sfigato che nella rubrica non ha nessuna che sia più di un’amica, continua: «Se non sai andare lontano dove non ti porta la mano». Che cos’è, una citazione della "mano che lavora piano" di Umberto Tozzi? Ma non stava con Riccardo Fogli?
Comunque, nonostante i (o grazie ai) doppi sensi, la canzone consegnò Viola Valentino al successo. Mai più bissato con altri dischi, in realtà, anche se l’immagine di icona sexy ormai era costruita, come dimostrano le due copertine di Playboy in cui sfoggia la sua bellezza. Per gli amanti della commedia all’italiana, prego ripescare Delitto sull’autostrada, anno 1982, uno dei film della saga del commissario Nico Giraldi alias Tomas Milian, con lei come protagonista femminile.
L’anno successivo, il 1983, è quello in cui Marcella Bella canta Nell’aria (la state già fischiettando, non è vero?), portandola al successo estivo grazie anche al Festivalbar. Quello che non tutti ricordano è che nello stesso album compare un brano dal titolo apparentemente innocuo: Miao. Innocuo un corno: intanto chi se la ricorda, è convinto che il titolo sia Violentami, la parola ripetuta più spesso nel testo. Questo testo: «Dolcissima no, ingenua no, se pura non va, ti sembrerebbe un incesto... Impreca se vuoi, pesante dai, stupiscimi vai, comincia, fa’ presto...». E poi l’esortazione: «Violentami-violentami-violentami-violentami... Miao! Oppure lasciami perdere e vattene subito, ciao!». Ok, fate un respiro profondo e considerate che è la stessa persona che aveva per amico un coniglio dal muso nero all’ombra di certe montagne verdi... Non per insistere, ma come si presentava Marcella all’appuntamento con l’uomo deciso? «Con due giarrettiere, meglio nere, nuda mai. Bollente, infedele, vorace, impaziente...». Coraggio a grappolini, e la canzone conquistò anche qualche passaggio radiofonico. Del resto Marcella è stata un’interprete tra le più apprezzate dagli autori italiani: non solo il fratello Gianni, ma anche Mogol, Giancarlo Bigazzi e Mario Lavezzi hanno scritto per lei. Che, prove fotografiche alla mano, sapeva il fatto suo anche quando posava in mise sexy per le copertine. Sexy sì, ma (canzone docet) nuda mai.
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