Questo
giro, giochiamo in casa.
A
vedersela in questo decimo scontro saranno infatti due cantautori
romani:
Claudio
Baglioni VS Antonello
Venditti
Il
primo nasce il 16 maggio 1951 nel quartiere Centocelle della
Capitale. Entra negli anni Ottanta (che sono quelli che a noi
interessano) con uno strepitoso numero di successi al suo attivo:
“Questo Piccolo Grande
Amore” (1972), “E
tu...” (1974), “Sabato
pomeriggio” (1975),
“Solo”
(1977), “E tu come
stai?” (1978), per
citarne solo alcuni.
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Anni Ottanta, Claudio Baglioni |
Nel
1981
esce il suo nono album
“Strada Facendo”,
registrato tra Oxford e Londra, mentre l'anno successivo diventa
padre e compone il brano “Avrai”,
dedicato al figlio Giovanni,
avuto dalla (ora ex) moglie Paola
Massari (i due infatti si
sono separati nel 1989, dopo 16 anni di matrimonio). Nello stesso
anno dà il via al tour “Alé-oo”,
che annovera un milione di spettatori e due concerti speciali, uno
all'Arsenale di Venezia, su una piattaforma galleggiante, e l'altro a
Roma, in Piazza di Siena con 150.000 persone.
Nel
1985
si esibisce al Festival di Sanremo e ritira il premio per la “Canzone
del Secolo”, che il
pubblico italiano ha assegnato a “Questo Piccolo Grande Amore”.
Sempre nel 1985 esce “La
Vita È Adesso” (album
che non si scolla dalle classifiche per ben 18 mesi, con 1.200.000
copie vendute) mentre l'anno seguente, da Lecce, parte il tour
“Assolo”,
che comprende
una performance di tre ore di soli voce,chitarra e pianoforte.
Nel
1990 arriva il dodicesimo album, “Oltre”,
nel quale a cantare i grandi successi di Baglioni sono stati chiamati
nomi illustri della musica internazionale come Paco De Lucia, Pino
Daniele, Mia Martini e Youssou
N'Dour. Nel 1995 esce “Io
sono qui” cui segue il
“Tour Rosso” nei vari palazzetti dello sport italiani mentre
quattro anni dopo è la volta dell'album “Viaggiatore
sulla coda del tempo”.
Nel
2000 è partito da Pompei il tour acustico “Sogno di una notte di
note”, nel corso del quale Baglioni si è esibito, durante la
stagione estiva, nei luoghi d'arte più suggestivi del nostro Paese.
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Baglioni in un'immagine recente |
Concretamente
impegnato in attività benefiche, ha ideato, una decina di anni fa,
la rassegna musicale O'
Scià, sulla spiaggia
della Guitgia di Lampedusa, per cercare di sensibilizzare chi di
dovere sul problema dell'immigrazione clandestina che da tempo
colpisce l'isola.
Antonio
(meglio noto come Antonello)
Venditti
nasce invece l'8 Marzo 1949 nel quartiere Trieste di Roma, figlio di
una famiglia della medio-alta borghesia (il padre, Vincenzino Italo,
è un Prefetto, la madre, Wanda Sicardi, è insegnante liceale di
latino e greco).
Si
avvicina giovanissimo alla musica e durante gli anni del liceo (il
“Giulio Cesare”)
incontra altri personaggi destinati a diventare famosi come lui,
quali Carlo Verdone
e Francesco De Gregori,
conosciuto in un locale trasteverino, il “Folkstudio”, dove
Antonello si esibiva con un suo repertorio.
Sin
dagli anni Settanta infatti sforna successi intramontabili: “Roma
Capoccia” e “Sora
Rosa”, contenute nel suo primo album,
“Theorius Campus”
(1972), registrato insieme a De Gregori (i due artisti avevano a
disposizione una facciata ciascuno), “Mio padre ha un buco in
gola”, “Il treno delle sette”, “Le tue mani su di me” (“Le
cose della vita”,
1973), “Campo de' fiori”
(“Quando verrà Natale”, 1974), “Lilly”
e “Compagno di
scuola” (“Lilly”,
1975), “Sotto il segno
dei pesci”, “Bomba o non bomba”, “Sara”, “Giulia”
(“Sotto il segno dei pesci”, 1978), “Buona
domenica”, “Stai con me”
e “Modena”
(“Buona domenica”, 1979).
Per
quanto riguarda la sua vita sentimentale, risale a fine anni Settanta
la separazione da Simona
Izzo, con la quale il
cantautore aveva avuto nel 1976 il figlio Francesco
Saverio.
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Un quasi irriconoscibile Antonello Venditti, negli anni Ottanta |
Con
gli anni Ottanta arriva per Venditti il momento della sua vera fama.
Nel
1982
esce “Sotto la poggia”
(con singoli quali “Eleonora”, “Dimmelo tu cos'è”, “Stukas”,
“Sotto la pioggia”) che segna il debutto dell'etichetta
discografica di sua proprietà, la Heinz Music.
L'anno
successivo festeggia il secondo scudetto
giallo-rosso con un
concerto gratuito al Circo Massimo, esperienza dalla quale nasce il
primo live della sua carriera “Circo
Massimo”, contenente la
mitica (ma sono di parte in quanto romanista, lo confesso!) “Grazie
Roma”.
Quello
di “Cuore”
(1984) è invece un Venditti più incline all'intimismo: “Notte
prima degli esami”, “Qui”, “Ci vorrebbe un amico” e la
stupenda “Stella”, ne sono un eloquente esempio.
Ritornano
tematiche personali anche nel successivo album “Venditti e
segreti” (1986), come dimostrano i brani “Peppino “,
“Questa insostenibile leggerezza dell'essere”, “Giulio Cesare”,
“Segreti”, “Settembre”, “C'è cuore che batte nel cuore”.
Nello stesso anno compone anche la colonna sonora del film dell'amico
Verdone, “Troppo forte”.
L'ultimo
album degli anni Ottanta è “In questo mondo di ladri”
(1988), quello di “Ricordati di me”, “Il compleanno di
Cristina” e “21 modi per dirti ti amo”, con all'attivo oltre un
milione di copie vendute.
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Antonello Venditti, oggi |
Decennio
nuovo, album nuovi: “Benvenuti in paradiso” (1991, con
perle quali “Alta marea” e “Amici mai”), “Prendilo tu
questo frutto amaro” (1995) e “Goodbye Novecento”
(1999).
Il
resto, è storia recente: è del 2003 “Che fantastica storia è
la vita” (con l'intensa “Lacrime di pioggia”), di quattro
anni dopo “Dalla pelle al cuore” e del 2011 “Unica”.
Ed
ora, come sempre: TOCCA A VOI!
A
chi va la vostra preferenza: all'autore dell'ode alla maglietta
fina o all'artefice dell'inno alla MaGGGica???