Mancano
ancora cinque sfide, cari ottantologisti (ma soprattutto, care
ottantologistE) prima di entrare nel vivo delle
semifinali e successivamente alla proclamazione del belloccio più
cool della musica anni Ottanta. Per questa sedicesima sfida, a
vedersela sono due Luca: Barbarossa VERSUS Carboni.
Luca Barbarossa, targato anni Ottanta |
Gli
esordi di Luca Barbarossa, cantautore romano classe 1961, risalgono
al 1980 tondo tondo, quando viene notato da Gianni Ravera, per
molti anni patron della kermesse musicale sanremese, che lo invita a
partecipare al Festival di Castrocaro. Luca accetta, si
presenta col brano “Sarà l'età”, si classifica primo e firma il
suo primo contratto discografico con la Fonit-Cetra.
In
qualità di vincitore della manifestazione, viene ammesso di diritto
al Festival di Sanremo dell'anno successivo dove si piazza, a
sorpresa, al quarto posto con “Roma spogliata”, brano scritto sui
banchi di scuola durante l'ora di italiano.
In
autunno esce il suo primo album, “Luca Barbarossa”, prodotto da
Shel Shapiro, da cui viene estratto il 45 giri “Da stasera”, che
partecipa alla “Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia”
– meglio conosciuta come “Gondola d'Oro”, divenuta poi “Vela
d'Oro” quando la manifestazione è stata trasferita a Riva del
Garda – senza però riscuotere clamorosi successi.
Dopo
una tournée come spalla di Riccardo Cocciante e il passaggio
dalla Fonit-Cetra alla CBS, Luca sforna “Via Margutta”
nel 1986 e “Come dentro un film” l'anno successivo, brano
col quale si piazza nono al Festival di Sanremo mentre sale sul
podio, alle spalle di Massimo Ranieri (“Perdere l'amore”) e Toto
Cutugno (“Emozioni”) nel 1988 con una difficile canzone che
tratta di una violenza sessuale, “L'amore rubato”.
Nel
settembre 1989 pubblica l'album “Al di là del muro”, il
cui titolo profetico anticipa di pochi mesi l'evento della caduta del
muro di Berlino mentre nel 1992 supera la concorrenza della super
favorita Mia Martini (“Gli uomini non cambiano”) e trionfa a
Sanremo con “Portami a ballare”, brano dedicato alla mamma
Annamaria.
Nel
1994 partecipa al Festivalbar con una ironica canzone sui
rapporti di coppia (e dalla grafia del titolo volutamente errata),
“Cellai solo te”.
Nel
1999 pubblica “Musica e parole”, contenente il singolo “Segnali
di fumo” cantato in duetto con Tina Arena. Recentemente ha
partecipato al Festival di Sanremo, edizione 2011, in coppia con la
cantante spagnola, ex moglie del ferrarista Alonso, Raquel del
Rosario con il brano “Fino in fondo”.
Luca Barbarossa in un'immagine recente |
Il
cantautore bolognese Luca Carboni,
classe 1962, debutta sulla scena musicale nel 1981, nelle
vesti di compositore e chitarrista del gruppo Teobaldi Rock
ed esordisce come solista nel 1984, anno in cui esce il suo primo
album, “...intanto Dustin Hoffman non sbaglia un film”,
album che vanta la collaborazione di Ron e di Lucio Dalla.
Luca Carboni, targato anni Ottanta |
Il
successo con la esse maiuscola arriva però da lì a qualche anno,
con l'album “Luca Carboni”, uscito il 26 settembre 1987, dal
quale vengono estratti i singoli “Silvia lo sai”, dove
viene affrontato il tema della droga, e la romantica “Farfallina”.
Nel
1992 è la volta di altri tormentoni: “Ci vuole un fisico
bestiale” e “Mare mare”, inno di quell'estate e
canzone vincitrice del Festivalbar, entrambe tratte dall'album
“Carboni”.
Altro
pezzo da novanta è stato “Le ragazze”, singolo di lancio
dell'album “Carovana”, uscito il 7 maggio 1998. L'anno
successivo, in occasione dei suoi primi quindici anni di carriera e
della nascita del figlio Samuele, Luca pubblica la raccolta
“Il tempo dell'amore”.
Recentemente,
nel settembre 2013 esce il nuovo album di inediti, “Senza
titolo”, anticipato dai singoli “Fare le valigie” e “Cazzo
che bello l'amore”.
Luca Carboni oggi |
E
ora, come sempre, a voi.
Chi
preferite? Il cantautore romano della
dissacrante “Yuppies” o l'introverso bolognese, autore della
coraggiosa “Alzando gli occhi al cielo”?
ma pliz, luca carboni über alles !
RispondiElimina"contro la noia della TV
guardare solo la pubblicità
gli spettacoli quelli no
quelli li faremo noi ..."
mr. p
Barbarossa é veramente troppo eighties, voto x lui!
RispondiElimina