25 maggio 2013

LISA STANSFIELD A MILANO: NOI C'ERAVAMO

A Ottantology siamo fortunati. In un periodo in cui facciamo fatica a star dietro come si dovrebbe al blog, troviamo gli inviati che si mescolano al pubblico dei concerti delle star anni Ottanta e poi ce li raccontano. E siccome di Bruce Springsteen in piazza del Plebiscito a Napoli avrete già letto a tutto, ecco la cronaca dell'esibizione a Milano di Lisa Stansfield. Gli autori? Esperti doc: il professor Raffaele e la vicepreside Elizabeth, già inviati di Ottantology in altri concerti in Italia e all'estero. A loro la parola, a voi la lettura.

Lisa Stansfield a Milano

"Someday (I'm coming back)!"
Di indegno c'era solo la location. Gli angusti spazi dei Magazzini Generali devono rimanere lontani dalla buona musica live. Per il ritorno di Lisa Stansfield avremmo visto meglio un locale come il Blue Note, perfetto per stile e pubblico.
Ma passiamo allo show. Arriva avvolta da un lungo monospalla verde, un copricapo in stile anni 30 a richiamare il tirabacio degli esordi e tanta voglia di stupire i circa 500 fans accorsi a Milano per l'ultima data del tour europeo. Supportata da una band di sette elementi esperti e una brava vocalist di colore, spadroneggia passando dalle hits acclamate dal grande pubblico quali: This is the right time, Live together, All woman e The real thing a brani meno famosi come l'intimista My stupid heart, Something better e Make love to ya.
L'impressione che lasciano artiste come lei è che ti emozionerebbero anche cantando l'elenco del telefono. Lei appartiene a quella ristretta cerchia con personalità forte: gente come Tina Turner, Anastacia e Celine Dion, solo per fare qualche nome. Anche se l'abito è più simile a Sade, il carattere ricorda più una Cindy Lauper in versione nu jazz.
Morale, cari Ottantologisti... All around the world live together.
Elizabeth e Raffaele


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16 maggio 2013

LE GNOCCHE DELLA MUSICA ANNI OTTANTA - UNDICESIMA ELIMINATORIA


Una bionda, ma con una grinta così nella voce. L'altra bruna, ma capace a un certo punto della carriera di cantare con infinita dolcezza una canzone d'amore come I got you babe. Una, Wendy James, conosciuta più per il suo gruppo-meteora che per nome, i Transvision Vamp. L'altra, Chrissie Hynde, ha sempre avuto nome, cognome e identità ben definiti anche senza i suoi Pretenders. Eppure le due gnocche dell'ultima puntata straniera del sondaggione hanno molto in comune.