22 gennaio 2013

30 ANNI E NON SENTIRLI... AUGURI A-TEAM!

Il 23 gennaio 1983 esordiva sulla rete americana NBC la serie action “A-Team”, destinata ad avere un grandissimo successo.
Quattro reduci della guerra in Vietnam – il colonnello John “Hannibal” Smith, il tenente Templeton “Sberla” Peck, il capitano “Howling Mad” (in italiano “Cane Pazzo”) Murdock e infine il sergente Bosco “B. A.” (che sta per “Bad Attitude”, “Pessimo Elemento” in italiano) Baracus – per un errore giudiziario vengono ingiustamente condannati da un tribunale militare per un crimine che non hanno commesso.
Dopo essere riusciti ad evadere da un carcere di massima sicurezza, rassegnati ad essere braccati dall'esercito americano, si rifugiano a Los Angeles dove vivono come clandestini reinventandosi una professione: si trasformano in mercenari assoldati da persone in difficoltà e diventano quattro paladini dei più deboli, pronti sempre a battersi per una giusta causa.


E dato che il martedì è da circa due anni per noi di Ottantology il “bellocci's day”, mentre vi ricordo che avete ancora poche ore per decretare il vincitore della sfida in musica targata anni Ottanta, perché non passare in rassegna il capo dal pugno di ferro “Hannibal” Smith, l'affascinante “Sberla”, il folle Murdock e quel marcantonio di Baracus con l'occhio critico-estetico che contraddistingue noi, Eighties–addicted?
Partiamo da John “Hannibal” Smith – interpretato dall'attore George Peppard (morto nel maggio del 1994 per un tumore ai polmoni), famoso per il suo ruolo di Paul Varjak a fianco di Audrey Hepburn in “Colazione da Tiffany” – amante dei sigari cubani, del jazz e dei “piani ben riusciti”, mai senza i suoi inseparabili guanti di pelle nera.
Dietro all'apparenza di un colonnello freddo e sprezzante del pericolo (tanto da giocare a baseball con una bomba a mano), questo eroe del Vietnam, ingegnoso e brillante, nasconde un cuore tenero, capace di conquistarsi in poco tempo la stima e l'affetto dei suoi tre fidati militari.
Passiamo poi al belloccio della serie, il tenente Templeton “Sberla” Peck (l'attore Dirk Benedict, che è stato anche uno dei protagonisti della serie televisiva di fantascienza, andata in onda negli States, “Galactica”, oggi uno sceneggiatore e regista teatrale con la passione per la dieta macrobiotica) che grazie alla sua faccia d'angelo (ma anche un po' tosta...dote che non guasta mai) e all'ineccepibile dialettica riesce sempre a “intortare” tutti, le donne in primis.
E che dire del capitano “Cane Pazzo” Murdock (alias Dwight Schultz, che ha recitato anche in vari film di fantascienza, come ad esempio nelle due serie di “Star Trek”, nel ruolo del tenente Reginald Barclay)? Viene subito da chiedersi: ma ci è o ci fa? Probabilmente “ci è”, ma nel caso è un pazzo geniale, capace di cavare tutti dagli impicci con le sue trovate.
Eccellente pilota di elicotteri (o di qualunque altro mezzo sia in grado di volare), è il bersaglio dei continui “Shut up, fool!” (“Zitto, scemo!”) di Baracus, forse a causa dell'aerofobia di quest'ultimo.
E finiamo proprio con lui, il sergente Bosco “P.E.” Baracus (il mitico Mister T, alias Lawrence Tero, è stato anche una grande star del wrestling; di recente ha vinto la sua battaglia più difficile ed importante: quella contro il cancro), uno che è meglio avercelo come amico dati i suoi due metri di muscoli ed il carattere tutt'altro che malleabile come fa intuire il suo soprannome. È un abilissimo meccanico, riconoscibile dal taglio di capelli “alla moicana” e dal vezzo di portare appariscenti collane d'oro, ma ha anche lui il suo tallone d'Achille e a causa del suo terrore di volare, ogni volta che è costretto a farlo, deve essere sedato con l'inganno.
Questa serie statunitense è stata trasmessa per la prima volta in Italia nel 1984 da Rete 4, diventando in brevissimo tempo un vero e proprio cult degli anni Ottanta ed ha recentemente ispirato un film omonimo, uscito nelle sale cinematografiche nel 2010.
Siete vittime di qualche ingiustizia? Avete un problema che proprio non riuscite a risolvere? Non vi resta altro da fare che ingaggiare l'A-Team, tanto più che tra una scazzottata e una fuga, una sparatoria e un'esplosione, loro riescono sempre ad aggiustare tutto senza alcuno spargimento di sangue!
D'altronde questo fu proprio uno dei primi, riusciti esperimenti di unione di due generi differenti, un ibrido tra azione e commedia nel quale il tono ironico e giocoso rendeva la visione del film adatta a tutti, grandi ma soprattutto meno grandi!

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